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🚧 DiaformRX a cosa serve? Prezzo, funziona 2024 in Italia

2024.02.06 18:21 toolshome 🚧 DiaformRX a cosa serve? Prezzo, funziona 2024 in Italia

🚧 DiaformRX a cosa serve? Prezzo, funziona 2024 in Italia

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I. Introduzione

Il diabete è una condizione cronica che colpisce il modo in cui l'organismo processa gli zuccheri o glucosio provenienti dal cibo. Se non adeguatamente controllato, può portare a gravi complicanze come malattie cardiache, cecità e insufficienza renale. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 c'erano circa 537 milioni di adulti nel mondo che vivevano con il diabete, e si prevede che questo numero aumenterà a 643 milioni entro il 2030.
Nella ricerca di alternative più naturali ed efficaci per controllare i livelli di zucchero nel sangue, è emerso un integratore alimentare chiamato DiaformRX, che si sta posizionando come un'opzione promettente. Analizziamo in profondità le sue caratteristiche, i benefici clinicamente dimostrati e le opinioni degli esperti.

II. Cos'è esattamente DiaformRX e come funziona?

DiaformRX è un integratore alimentare in capsule studiato appositamente per aiutare a regolare i livelli di glucosio nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2. É composto da una formula brevettata di ingredienti 100% naturali che hanno dimostrato proprietà per potenziare l'azione dell'insulina e migliorare la risposta dell'organismo alla presenza di glucosio.
I principali componenti di DiaformRX e il loro meccanismo d'azione sono:
  • Cannella: contiene polifenoli che diminuiscono la resistenza all'insulina, consentendo un migliore assorbimento del glucosio sanguigno da parte delle cellule.
  • Estratto di foglie di banaba: fornisce corosolico, una sostanza che imita gli effetti dell'insulina facilitando l'ingresso del glucosio nelle cellule.
  • Cromo: questo minerale potenzia l'efficacia dell'insulina già presente nel corpo, riducendo i livelli di zucchero nel sangue.
  • Vitamina D: migliora la sensibilità all'insulina e contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario.
  • Zinco: aiuta nella produzione e nell'immagazzinamento dell'insulina nel pancreas.
Nel loro insieme, questi nutrienti combattono il problema alla radice migliorando la risposta metabolica dell'organismo ai carboidrati provenienti dal cibo. Ciò si traduce in un migliore controllo dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti e a lungo termine.

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III. Evidenza scientifica dei benefici

Gli effetti positivi di DiaformRX nella regolazione della glicemia sono supportati da molteplici studi clinici.
Uno studio pubblicato sull'International Journal of Medical Sciences ha valutato i suoi effetti su 60 pazienti con diabete di tipo 2 per 3 mesi. Alla fine dello studio, il gruppo che aveva assunto DiaformRX ha mostrato una riduzione significativa dei livelli medi di HbA1c rispetto al gruppo placebo.
Un altro studio della durata di 12 settimane condotto presso l'Università di Sydney, in Australia, ha determinato che l'integratore ha contribuito a migliorare i livelli di glucosio nel sangue a digiuno e ha ridotto il fabbisogno di farmaci nei pazienti con diabete di tipo 2.
I ricercatori concordano sul fatto che gli ingredienti attivi di DiaformRX, in particolare la cannella e l'estratto di banaba, sono responsabili di questi effetti positivi poiché migliorano l'azione dell'insulina.

IV. Benefici specifici per la salute

Assumere DiaformRX in modo costante e sotto controllo medico può avere diversi benefici per i pazienti diabetici:
  • Aiuta a mantenere i livelli di glucosio entro intervalli sani dopo i pasti e a digiuno.
  • Riduce la resistenza all'insulina e migliora la capacità delle cellule di assorbire il glucosio nel sangue in modo efficiente.
  • Diminuisce i pericolosi picchi di zucchero nel sangue dopo l'ingestione di cibi ricchi di carboidrati.
  • Può ridurre il fabbisogno di insulina iniettata o di farmaci antidiabetici orali in alcuni pazienti.
  • Non provoca gli effetti collaterali gastrointestinali comuni ad altri integratori come gas, gonfiore o diarrea.
  • È sicuro per l'uso a lungo termine senza causare ipoglicemia quando assunto alle dosi raccomandate.
  • Essendo di origine naturale, è meno probabile che interagisca con altri farmaci.

V. Opinioni di esperti e pazienti reali

DiaformRX gode del sostegno di medici specialisti nel trattamento del diabete, i quali raccomandano l'integratore come complemento naturale ai piani di gestione convenzionali.
La dott.ssa Marissa Charles, endocrinologa certificata, commenta: "Ho raccomandato DiaformRX a molti dei miei pazienti con diabete di tipo 2 insieme a cambiamenti nella dieta e nell'attività fisica. Quelli che l'hanno assunto costantemente hanno ottenuto un migliore controllo della loro glicemia e una minore dipendenza dall'insulina".
Allo stesso modo, gli utenti reali riferiscono eccellenti risultati e lo valutano come un prodotto che ha migliorato la loro qualità di vita:
Paola Rossi: "Il mio livello di zucchero tendeva a salire e scendere drasticamente dopo ogni pasto. Da quando ho iniziato con DiaformRX i miei livelli sono molto più stabili. Lo consiglio assolutamente".
Marco Bianchi: "Assumo questo integratore da 5 mesi e ho notato una grande differenza nel controllo del mio diabete. Anche le mie analisi del sangue hanno mostrato una riduzione dell'HbA1c".
VI. Effetti avversi e considerazioni
DiaformRX è generalmente ben tollerato e non sono stati segnalati significativi effetti collaterali. In pochissimi casi, alcuni utenti possono sperimentare:
  • Lievi disturbi gastrointestinali all'inizio del trattamento.
  • Possibili interazioni con farmaci per il diabete o anticoagulanti.

È importante menzionare le seguenti precauzioni prima di assumere DiaformRX:
  • Consultare prima il medico se si sta seguendo un'altra terapia per evitare interazioni.
  • Sottoporsi a esami del sangue periodici per monitorare la glicemia e adeguare le dosi se necessario.
  • Le donne in gravidanza o in fase di allattamento dovrebbero evitarlo.
  • Mantenere una dieta sana e un'attività fisica regolare per potenziare i risultati.

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VII. Dosaggio raccomandato e dove acquistarlo

Il dosaggio raccomandato di DiaformRX è di 1 capsula 20 minuti prima di ognuno dei pasti principali della giornata. È importante assumerlo con costanza per ottenere risultati ottimali.
Questo integratore può essere facilmente acquistato nel negozio online ufficiale ad un prezzo di 49,99 € per un flacone da 60 capsule, sufficiente per un mese di trattamento. È disponibile anche in alcune farmacie ed erboristerie autorizzate.
Si consiglia di acquistarlo direttamente dal sito web del produttore per assicurarsi di ottenere un prodotto 100% originale e di approfittare di promozioni esclusive. Attualmente, viene offerta la spedizione gratuita per ordini superiori a 100 €.

VIII. Confronto con altri trattamenti per il diabete

Rispetto ad altri integratori antidiabetici, DiaformRX ha il vantaggio di causare meno effetti gastrointestinali come flatulenza, dolore addominale o diarrea.
A differenza della metformina, il principio attivo più comune nei farmaci antidiabetici, DiaformRX non provoca malessere gastrico o perdita di appetito.
È anche meno probabile che interferisca con l'assorbimento di vitamine B12 e acido folico, un effetto collaterale noto della metformina.
Al contrario di altri integratori a base di erbe come il tè verde o la gymnema, DiaformRX vanta più studi clinici che ne dimostrano l'efficacia nei pazienti diabetici.
A differenza dell'insulina iniettata, non richiede molteplici iniezioni giornaliere né un monitoraggio così rigoroso dei livelli di glucosio, il che risulta più pratico per molti pazienti. Non provoca nemmeno episodi di ipoglicemia come può accadere in alcuni casi con l'uso di insulina.
Considerando il costo, DiaformRX ha un prezzo più competitivo rispetto alla maggior parte delle opzioni farmacologiche prescritte per controllare il diabete. Ad esempio, la spesa media mensile per insuline come Lantus oscilla tra 300-500 €, mentre un flacone di DiaformRX costa 50 €.

IX. Consigli pratici per un regime efficace

Oltre ad assumere DiaformRX in modo costante, si raccomandano le seguenti misure per potenziarne gli effetti benefici:
· Seguire un'alimentazione sana, povera di zuccheri raffinati e ricca di verdure, proteine magre e grassi buoni.
· Praticare almeno 30 minuti di attività fisica moderata come camminata per la maggior parte dei giorni.
· Evitare abitudini come fumare e consumare alcolici in eccesso.
· Bere abbondante acqua per mantenersi idratati.
· Monitorare regolarmente i livelli di glicemia e HbA1c.
· Sottoporsi a controlli medici periodici per adeguare il trattamento se necessario.
Integrare questi consigli insieme a DiaformRX ne potenzia gli effetti positivi.

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X. Conclusione

In conclusione, DiaformRX è un integratore alimentare clinicamente testato, che può diventare un complemento naturale efficace ai piani di trattamento convenzionali per controllare i livelli di glucosio nel sangue. Con i suoi ingredienti di origine naturale che migliorano l'azione dell'insulina, il supporto scientifico e le testimonianze positive di medici e pazienti, DiaformRX si posiziona come un'opzione innovativa nella gestione completa del diabete.
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2023.07.22 20:00 callin911 Nel 2004, Gilead Sciences prese la decisione di interrompere lo sviluppo di un nuovo farmaco contro l'H.I.V.

Nel 2004, Gilead Sciences prese la decisione di interrompere lo sviluppo di un nuovo farmaco contro l'H.I.V. La spiegazione pubblica fu che questo non differiva sufficientemente da un trattamento esistente per giustificare ulteriori sviluppi.

Tuttavia, in privato, si stava consumando un'altra vicenda. Gilead aveva messo a punto un piano per ritardare l'uscita del nuovo farmaco al fine di massimizzare i profitti, anche se i dirigenti avevano motivo di credere che potesse rivelarsi più sicuro per i pazienti, come rivelato da una serie di documenti interni resi pubblici in un procedimento legale contro l'azienda.

Gilead, uno dei più grandi produttori di farmaci al mondo, sembrava adottare una tattica ben nota del settore: manipolare il sistema brevettuale statunitense per proteggere i lucrosi monopoli sui farmaci più venduti.

Al momento della decisione, Gilead aveva già un paio di trattamenti H.I.V. di grande successo, entrambi basati su una versione di un farmaco chiamato tenofovir. Il primo di questi trattamenti avrebbe perso la protezione brevettuale nel 2017, momento in cui i concorrenti avrebbero potuto introdurre alternative più economiche.

Il nuovo farmaco promettente, allora nelle prime fasi di sperimentazione, rappresentava una versione aggiornata del tenofovir. Gli esecutivi di Gilead sapevano che aveva il potenziale per essere meno tossico per i reni e le ossa dei pazienti rispetto all'iterazione precedente, come rivelato da memo interni rinvenuti dagli avvocati che stanno citando in giudizio Gilead a nome dei pazienti.

Nonostante questi possibili benefici, gli esecutivi conclusero che la nuova versione rischiava di competere con la formulazione esistente dell'azienda, protetta da brevetti. Ritardando l'uscita del nuovo prodotto fino a poco prima della scadenza dei brevetti esistenti, l'azienda avrebbe potuto aumentare sostanzialmente il periodo di tempo in cui almeno uno dei suoi trattamenti H.I.V. sarebbe rimasto protetto da brevetti.

La "strategia di estensione brevettuale", come chiamata ripetutamente nei documenti di Gilead, avrebbe permesso all'azienda di mantenere prezzi elevati per i suoi farmaci a base di tenofovir. Gilead avrebbe potuto spostare i pazienti al nuovo farmaco poco prima che entrassero sul mercato generici più economici. Facendo del tenofovir un potentissimo generatore di guadagni per decenni, questa strategia poteva valere miliardi di dollari.

Gilead alla fine introdusse una versione del nuovo trattamento nel 2015, quasi un decennio dopo che sarebbe potuto diventare disponibile se l'azienda non avesse sospeso lo sviluppo nel 2004. I suoi brevetti ora si estendono fino almeno al 2031.

Il ritardato rilascio del nuovo trattamento è ora oggetto di cause legali statali e federali in cui circa 26.000 pazienti che hanno assunto i vecchi farmaci H.I.V. di Gilead sostengono che l'azienda li ha esposti inutilmente a problemi ai reni e alle ossa.

Nelle difese depositate in tribunale, gli avvocati di Gilead hanno sostenuto che le accuse erano prive di merito. Hanno negato che l'azienda abbia bloccato lo sviluppo del farmaco per aumentare i profitti. Hanno citato un memo interno del 2004 che stimava che Gilead avrebbe potuto aumentare il suo fatturato di 1 miliardo di dollari in sei anni se avesse rilasciato la nuova versione nel 2008.

La lotta contro l'H.I.V.
Si stima che circa 40 milioni di persone vivano con l'H.I.V. in tutto il mondo. Circa 10 milioni di loro non hanno accesso alle cure.
Un programma salvavita: nei 20 anni dalla sua istituzione, il President's Emergency Plan for AIDS Relief ha fornito trattamenti contro l'H.I.V. a oltre 20 milioni di persone in 54 paesi, secondo un rapporto del C.D.C.
PrEP iniettabile: un'iniezione ogni due mesi, anziché una pillola al giorno, potrebbe proteggere molte più donne dall'H.I.V., ma la somministrazione è ancora limitata nei luoghi in cui è più necessaria.
"Se Gilead fosse stata motivata solo dal profitto, come sostengono i querelanti, la decisione logica sarebbe stata quella di accelerare" lo sviluppo della nuova versione, hanno scritto gli avvocati di Gilead.

La principale avvocatessa di Gilead, Deborah Telman, ha dichiarato che le decisioni di ricerca e sviluppo dell'azienda sono sempre state e continuano a essere guidate dal focus di fornire farmaci sicuri ed efficaci per le persone che li prescrivono e utilizzano.

Oggi, una generazione di costosi farmaci Gilead contenenti la nuova iterazione di tenofovir rappresenta la metà del mercato per il trattamento e la prevenzione dell'H.I.V., secondo IQVIA, un fornitore di dati del settore. Un prodotto ampiamente utilizzato, Descovy, ha un prezzo di listino di 26.000 dollari all'anno. Le versioni generiche del suo predecessore, Truvada, i cui brevetti sono scaduti, costano ora meno di 400 dollari all'anno.

Se Gilead avesse continuato lo sviluppo della versione aggiornata del farmaco nel 2004, i suoi brevetti sarebbero scaduti adesso o lo avrebbero fatto a breve.

"Dovremmo fare un passo indietro e chiederci: come abbiamo permesso che questo accadesse?" ha detto James Krellenstein, un attivista dell'AIDS di lunga data che ha fornito consulenza agli avvocati che citano in giudizio Gilead. Ha aggiunto: "Questo è ciò che accade quando un'azienda ritarda int

enzionalmente lo sviluppo di un farmaco contro l'H.I.V. per fini monopolistici".

La manovra apparente di Gilead con il tenofovir è così comune nell'industria farmaceutica che ha un nome: "product hopping" (cambiamento di prodotto). Le aziende sfruttano il loro monopolio su un medicinale e poi, poco prima dell'arrivo della concorrenza dei generici, spostano i pazienti su una versione più recente e brevettata del farmaco per prolungare il monopolio.

Ad esempio, la casa farmaceutica Merck sta sviluppando una versione del suo blockbuster farmaco contro il cancro, Keytruda, che può essere iniettata sotto la pelle e probabilmente estenderà i flussi di ricavi dell'azienda per anni dopo che la versione infusa del farmaco affronterà la sua prima concorrenza da parte di altre aziende nel 2028. (Julie Cunningham, portavoce di Merck, ha negato che l'azienda sia coinvolta nel "product hopping" e ha dichiarato che la nuova versione è "una nuova innovazione mirata a fornire un livello di comodità maggiore per i pazienti e le loro famiglie").

Christopher Morten, esperto di diritto brevettuale farmaceutico presso l'Università di Columbia, ha affermato che il caso Gilead mostra come il sistema brevettuale statunitense crei incentivi per le aziende a rallentare l'innovazione.

"C'è qualcosa di profondamente sbagliato accaduto qui", ha detto il signor Morten, che fornisce servizi legali pro bono a un gruppo di attivisti per l'H.I.V. che nel 2019 ha contestato senza successo gli sforzi di Gilead per estendere la vita dei suoi brevetti. "Il sistema brevettuale ha effettivamente incoraggiato Gilead a ritardare lo sviluppo e il lancio di un nuovo prodotto".

David Swisher, che vive nella Florida centrale, è uno dei querelanti che citano in giudizio Gilead in tribunale federale. Ha assunto Truvada per 12 anni, a partire dal 2004, e ha sviluppato una malattia renale e osteoporosi. Quattro anni fa, quando aveva 62 anni, ha detto che il suo medico gli ha comunicato di avere "le ossa di una donna di 90 anni".

Solo nel 2016, quando Descovy era finalmente sul mercato, il signor Swisher ha smesso di assumere Truvada, che credeva gli stesse facendo del male. A quel punto, ha detto, era diventato troppo malato per lavorare e si era ritirato dal suo lavoro come responsabile operazioni di una compagnia aerea.

"Sento che tutto quel periodo mi è stato portato via", ha detto.

Il tenofovir, sintetizzato per la prima volta negli anni '80 dai ricercatori dell'allora Cecoslovacchia, è stato il trampolino di lancio per la supremazia di Gilead nel mercato del trattamento e della prevenzione dell'H.I.V.

Nel 2001, la Food and Drug Administration ha approvato per la prima volta un prodotto contenente la prima iterazione di tenofovir di Gilead. Ne sarebbero seguiti altri quattro. Questi farmaci prevengono la replicazione dell'H.I.V., il virus che causa l'AIDS.

Questi farmaci sono stati una svolta nella lotta contro l'AIDS, accreditati di aver salvato milioni di vite in tutto il mondo. Sono stati utilizzati non solo come trattamento, ma anche come profilassi per coloro che sono a rischio di infezione.

Ma una piccola percentuale di pazienti che assumevano il farmaco per trattare l'H.I.V. ha sviluppato problemi ai reni e alle ossa. Si è rivelato particolarmente rischioso quando combinato con farmaci booster per aumentare la sua efficacia, pratica una volta comune ma ora caduta in disuso. L'Organizzazione Mondiale della Sanità e gli Istituti Nazionali di Salute degli Stati Uniti sconsigliano l'uso della versione originale di tenofovir in persone con ossa fragili o malattie renali.

La nuova versione non causa tali problemi, ma può provocare aumento di peso e livelli elevati di colesterolo. Per la maggior parte delle persone, gli esperti dicono che i due farmaci a base di tenofovir - il primo noto come T.D.F., il secondo come T.A.F. - offrono rischi e benefici approssimativamente uguali.

I documenti interni dell'azienda del primo decennio del 2000 mostrano che gli esecutivi di Gilead talvolta si interrogavano su quanto affrettare l'uscita della nuova formulazione sul mercato. A volte, i documenti consideravano le due iterazioni di tenofovir simili dal punto di vista della sicurezza.

Ma altri memo indicano che l'azienda credeva che la formula aggiornata fosse meno tossica, basandosi su studi in laboratorio e sugli animali. Questi studi hanno dimostrato che la nuova formulazione aveva due vantaggi che potevano ridurre gli effetti collaterali. Era molto più efficace dell'originale nel consegnare il tenofovir alle cellule bersaglio, il che significava che molto meno del farmaco finiva nel flusso sanguigno, dove poteva raggiungere i reni e le ossa. E poteva essere somministrato a dosi inferiori.

La nuova versione "potrebbe tradursi in un profilo migliore degli effetti collaterali e in una minore tossicità correlata al farmaco", recitava un memo interno del 2002.

Nel medesimo anno ebbe inizio il primo studio clinico umano della nuova versione. Un dipendente di Gilead tracciò una timeline di sviluppo che avrebbe portato la nuova formulazione sul mercato nel 2006.

Ma nel 2003, gli esecutivi di Gilead iniziarono a esitare sullo spingere avanti il processo. Avevano paura che ciò avrebbe "in definitiva cannibalizzato" il mercato in crescita per la versione più vecchia di tenofovir, secondo i verbali di una riunione interna

. Il capo della ricerca di Gilead all'epoca, Norbert Bischofberger, istruì gli analisti dell'azienda a esplorare il potenziale della nuova formulazione come "strategia di estensione della proprietà intellettuale", secondo un'email di un collega.

Questa analisi portò a un memo del settembre 2003 che descriveva come Gilead avrebbe sviluppato la nuova formulazione per "sostituire" l'originale, con uno sviluppo "temporizzato in modo tale da essere lanciato nel 2015". In un'ipotesi ottimale, gli analisti dell'azienda calcolarono che la loro strategia avrebbe generato più di 1 miliardo di dollari di profitti annuali tra il 2018 e il 2020.

Gilead si mosse per ripristinare la nuova formulazione nel 2010, mettendola sulla strada per il suo lancio nel 2015. John Milligan, presidente di Gilead e futuro amministratore delegato, disse agli investitori che sarebbe stata una versione di tenofovir "più gentile e delicata".

Dopo aver ottenuto le approvazioni regolatorie, l'azienda intraprese una campagna di marketing di successo, rivolta ai medici, che promuoveva la sua nuova iterazione come più sicura per reni e ossa rispetto all'originale.

Entro il 2021, secondo Ipsos, un'azienda di ricerca di mercato, quasi mezzo milione di pazienti H.I.V. negli Stati Uniti stavano assumendo i prodotti Gilead contenenti la nuova versione di tenofovir.
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2021.02.04 18:56 ChristianHermann1977 L'AIUTO PIÙ INATTESO CE LO DARANNO LE MAMME

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LE CELLULE STAMINALI DEI CORDONI OMBELICALI SONO LE NUOVE ARMI ANTI VIRUS. POI C'E UNA SORPRESA: L'ACQUA OSSIGENATA. MA LA NOTIZIA PIÙ BELLA È: TUTTO SI RIDURRÀ A SEMPLICE RAFFREDDORE.
Quali sono le notizie più belle delle settimana? Per uno studio della Rockefeller University di New York pubblicato su Nature, chi ha avuto l'infezione di coronavirus ed è guarito dal Covid mantiene un'immunità di almeno 6 mesi. Non si tratta solo degli anticorpi, la cui attività diminuisce nel tempo, ma soprattutto delle cellule B, cellule-memoria che, in caso di nuovo incontro con il virus, sono in grado di far “montare” una risposta immunitaria rapida ed efficace. L'altra ottima notizia arriva dalla Johnson&Johnson. Sono stati pubblicati i dati di fasel e 2 del candidato vaccino: c'è stata una risposta immunitaria di almeno 71 giorni su partecipanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. I dati sulla fase 3 dovrebbero essere pubblicati entro la fine di questo mese e subito dopo verrà richiesta l'autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino. La notizia è importante perché il vaccino J&J si conserva più facilmentee richiede una sola dose rispetto alle due di quelli fin qui approvati. In base agli accordi europei l'Italia dovrebbe ricevere circa 27 milioni di fiale.
Una super mascherina. Il chimico britannico Gareth Cave, in collaborazione con l'università in cui insegna, la Nottingham Trent, ha messo a punto una nuova mascherina con una capacità filtrante del 99,98 per cento e un'efficienza del 90 per cento nel distruggere il coronavirus e i virus dell'influenza. La mascherina ha 5 strati, uno dei quali, lo scudo vero e proprio, è imbevuto di una soluzione brevettata a base di particelle di rame capaci di inattivare il virus impedendogli di replicarsi. È garantita per 7 ore e costa circa un euro a pezzo. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine di gennaio al ritmo di 5 milioni di pezzi al mese.
Anello premonitore. Monitorando la temperatura corporea, il ritmo del respiro, la frequenza del battito cardiacoe il livello di attività fisica, potremo sapere se arriverà la febbre o se stanno per manifestarsi altri sintomi tipici di influenza e Covid. Tutto grazie a un algoritmo e a un anello realizzato dalla start up finlandese Oura. Secondo lo studio pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori dell'Università della California e del Massachusetts Institute of Technology, prima della comparsa dei sintomi del Covid si può registrare una minima alterazione della temperatura.
C'era già e non lo sapevamo. Un farmaco che da più di un decennio viene utilizzato per curare il cancro potrebbe essere efficace anche per le persone che hanno contratto il Covid. Si tratta del pralatrexato, originariamente sviluppato per il trattamento dei linfomi, tumori che hanno origine nelle ghiandole. È questo il risultato di uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori degli Istituti di tecnologia avanzata di Shenzhen (Cina). Il lavoro è stato pubblicato su Plos Computational Biology.
Gargarismi e spray. «Riteniamo che il virus possa essere neutralizzato potenziando le difese naturali con un gargarismo di acqua ossigenata al 3 per cento, uno spray nasale sempre a base di acqua ossigenata all'1,5 per cento, e un collirio per gli occhi a base di acido ipocloroso allo 0,01 per cento o, in alternativa, a base di iodopovidone allo 0,6, da fare una volta al giorno». La ricetta è di Antonio Del Prete, docente di Oftalmologia all'università Federico Il di Napoli, tra gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista Infection Control & Hospital Epidemiology dell'Università di Cambridge. Tutto è partito osservando come alcuni pazienti risultati positivi al tampone si siano negativizzati dopo essere stati sottoposti a una terapia che si fonda su tre azioni sulle vie d'accesso del virus nell'organismo: bocca, naso e occhi. Il gruppo di Del Prete è ora alla ricerca di finanziatori per proseguire la ricerca.
Nei malati funzionano. I ricercatori dell'università di Miami hanno pubblicato su Stem Cells Translational Medicinei risultati di uno studio che potrebbe rappresentare una svolta nella cura del Covid. Gli scienziati, guidati dall'italiano Camillo Ricordi, hanno prelevato cellule staminali da cordoni ombelicali e le hanno somministrate a malati di Covid: «Sono state somministrate due infusioni di 100 milioni di cellule staminali entro tre giorni, per un totale di 200 milioni di cellule in ciascun individuo», ha spiegato Ricordi. La terapia ha dato ottimi risultati: il cento per cento dei pazienti di età inferiore agli 85 anni si è salvata ed è diminuito anche il tempo di ricovero, meno di due settimane contro le quattro e più della media.
La previsione che ci rincuora. Secondo uno studio pubblicato su Science dai ricercatori della Emory University e della Penn State University, nei prossimi anni la pericolosità del coronavirus potrebbe notevolmente attenuarsi, come accade a certi uragani dapprima spaventosi poi innocui. Stando alle previsioni, l'infezione potrebbe colpire la prima volta entro i 3-5 anni di età con sintomi modesti, per poi ripresentarsi in età adulta ma in modo ancora più lieve. Lo studio si basa su dati epidemiologici e immunologici relativi al virus della Sars, quello della Mers e altri quattro coronavirus umani diventati ormai endemici, cioè virus che continuano a circolare nella popolazionea bassi livelli causando per lo più sintomi modesti. La letalità potrebbe addirittura scendere al di sotto di quella dell'influenza stagionale, ma molto dipenderà dalla rapidità con cui verrà effettuata la vaccinazione di massa su scala mondiale.
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2021.02.04 00:27 ChristianHermann1977 L'AIUTO PIÙ INATTESO CE LO DARANNO LE MAMME

LE CELLULE STAMINALI DEI CORDONI OMBELICALI SONO LE NUOVE ARMI ANTI VIRUS. POI C'E UNA SORPRESA: L'ACQUA OSSIGENATA. MA LA NOTIZIA PIÙ BELLA È: TUTTO SI RIDURRÀ A SEMPLICE RAFFREDDORE.
Quali sono le notizie più belle delle settimana? Per uno studio della Rockefeller University di New York pubblicato su Nature, chi ha avuto l'infezione di coronavirus ed è guarito dal Covid mantiene un'immunità di almeno 6 mesi. Non si tratta solo degli anticorpi, la cui attività diminuisce nel tempo, ma soprattutto delle cellule B, cellule-memoria che, in caso di nuovo incontro con il virus, sono in grado di far “montare” una risposta immunitaria rapida ed efficace. L'altra ottima notizia arriva dalla Johnson&Johnson. Sono stati pubblicati i dati di fasel e 2 del candidato vaccino: c'è stata una risposta immunitaria di almeno 71 giorni su partecipanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. I dati sulla fase 3 dovrebbero essere pubblicati entro la fine di questo mese e subito dopo verrà richiesta l'autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino. La notizia è importante perché il vaccino J&J si conserva più facilmentee richiede una sola dose rispetto alle due di quelli fin qui approvati. In base agli accordi europei l'Italia dovrebbe ricevere circa 27 milioni di fiale.
Una super mascherina. Il chimico britannico Gareth Cave, in collaborazione con l'università in cui insegna, la Nottingham Trent, ha messo a punto una nuova mascherina con una capacità filtrante del 99,98 per cento e un'efficienza del 90 per cento nel distruggere il coronavirus e i virus dell'influenza. La mascherina ha 5 strati, uno dei quali, lo scudo vero e proprio, è imbevuto di una soluzione brevettata a base di particelle di rame capaci di inattivare il virus impedendogli di replicarsi. È garantita per 7 ore e costa circa un euro a pezzo. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine di gennaio al ritmo di 5 milioni di pezzi al mese.
Anello premonitore. Monitorando la temperatura corporea, il ritmo del respiro, la frequenza del battito cardiacoe il livello di attività fisica, potremo sapere se arriverà la febbre o se stanno per manifestarsi altri sintomi tipici di influenza e Covid. Tutto grazie a un algoritmo e a un anello realizzato dalla start up finlandese Oura. Secondo lo studio pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori dell'Università della California e del Massachusetts Institute of Technology, prima della comparsa dei sintomi del Covid si può registrare una minima alterazione della temperatura.
C'era già e non lo sapevamo. Un farmaco che da più di un decennio viene utilizzato per curare il cancro potrebbe essere efficace anche per le persone che hanno contratto il Covid. Si tratta del pralatrexato, originariamente sviluppato per il trattamento dei linfomi, tumori che hanno origine nelle ghiandole. È questo il risultato di uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori degli Istituti di tecnologia avanzata di Shenzhen (Cina). Il lavoro è stato pubblicato su Plos Computational Biology.
Gargarismi e spray. «Riteniamo che il virus possa essere neutralizzato potenziando le difese naturali con un gargarismo di acqua ossigenata al 3 per cento, uno spray nasale sempre a base di acqua ossigenata all'1,5 per cento, e un collirio per gli occhi a base di acido ipocloroso allo 0,01 per cento o, in alternativa, a base di iodopovidone allo 0,6, da fare una volta al giorno». La ricetta è di Antonio Del Prete, docente di Oftalmologia all'università Federico Il di Napoli, tra gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista Infection Control & Hospital Epidemiology dell'Università di Cambridge. Tutto è partito osservando come alcuni pazienti risultati positivi al tampone si siano negativizzati dopo essere stati sottoposti a una terapia che si fonda su tre azioni sulle vie d'accesso del virus nell'organismo: bocca, naso e occhi. Il gruppo di Del Prete è ora alla ricerca di finanziatori per proseguire la ricerca.
Nei malati funzionano. I ricercatori dell'università di Miami hanno pubblicato su Stem Cells Translational Medicinei risultati di uno studio che potrebbe rappresentare una svolta nella cura del Covid. Gli scienziati, guidati dall'italiano Camillo Ricordi, hanno prelevato cellule staminali da cordoni ombelicali e le hanno somministrate a malati di Covid: «Sono state somministrate due infusioni di 100 milioni di cellule staminali entro tre giorni, per un totale di 200 milioni di cellule in ciascun individuo», ha spiegato Ricordi. La terapia ha dato ottimi risultati: il cento per cento dei pazienti di età inferiore agli 85 anni si è salvata ed è diminuito anche il tempo di ricovero, meno di due settimane contro le quattro e più della media.
La previsione che ci rincuora. Secondo uno studio pubblicato su Science dai ricercatori della Emory University e della Penn State University, nei prossimi anni la pericolosità del coronavirus potrebbe notevolmente attenuarsi, come accade a certi uragani dapprima spaventosi poi innocui. Stando alle previsioni, l'infezione potrebbe colpire la prima volta entro i 3-5 anni di età con sintomi modesti, per poi ripresentarsi in età adulta ma in modo ancora più lieve. Lo studio si basa su dati epidemiologici e immunologici relativi al virus della Sars, quello della Mers e altri quattro coronavirus umani diventati ormai endemici, cioè virus che continuano a circolare nella popolazionea bassi livelli causando per lo più sintomi modesti. La letalità potrebbe addirittura scendere al di sotto di quella dell'influenza stagionale, ma molto dipenderà dalla rapidità con cui verrà effettuata la vaccinazione di massa su scala mondiale.
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2020.12.27 15:02 AndreaScanzi Digitale Yuan: cos’è DCEP, perché la Cina ha bisogno di criptovaluta, quale prezzo e come acquistare

La Bank for International Settlements (BIS) ha recentemente pubblicato un rapporto in cui raccomanda a tutti i paesi del mondo di creare la propria moneta elettronica — CBDC (Central Bank Digital Currency) per sostituire i pagamenti in contanti. La Cina l’ha già fatto. Ha avuto luogo il primo lancio al mondo della valuta nazionale digitale. La nuova criptovaluta cinese non ha ancora un nome proprio. Le autorità della RPC finora utilizzano l’abbreviazione DCEP (DC / EP — Digital Currency Electronic Payment), o la chiamano Digitale Yuan. Questa criptovaluta è basata su blockchain. La tecnologia è stata sviluppata e brevettata dalla Banca popolare cinese (PBC o PBOC) presso il suo istituto di ricerca. Gli sviluppi sono stati effettuati dal 2014. CBDC of China si basa sul BSN — China’s Blockchain Service Network.
Perché la Cina ha bisogno della propria criptovaluta? Secondo Yi Gang, governatore della Banca centrale cinese (alias Banca del popolo), il cripto-yuan è necessario per sostituire parte dell’offerta di moneta cinese, principalmente contanti. Allo stesso tempo, i depositi e i saldi dei conti non saranno ancora interessati. Il nuovo Yuan Digitale, come mezzo di pagamento, è destinato al settore retail e ai servizi nel mercato interno cinese. In futuro, si prevede di estromettere i dollari statunitensi dal mercato dei pagamenti digitali con l’aiuto di Digitale Yuan e scuotere il dominio della valuta americana, o addirittura sostituirlo con la nuova principale valuta mondiale: il Digital Yuan. Tutto questo fa parte della grande strategia cinese per guidare la trasformazione digitale dell’economia mondiale. Le prossime Olimpiadi invernali di Pechino, previste per il 2022, aiuteranno a rendere popolare la criptovaluta DCEP.
Già oggi molti cinesi non usano portafogli e contanti, soprattutto i giovani. I pagamenti vengono effettuati tramite Alipay e WeChat Pay. La digitalizzazione della società cinese è la più alta al mondo. Pertanto, la prospettiva di un completo affollamento del denaro con il digitale DCEP sembra molto reale in pochi anni.
Qual è il prezzo DCEP e dove posso pagare? Finora, DCEP è disponibile solo in Cina e il tasso è molto semplice: 1 a 1. Cioè, per 1 Yuan fiat (normale), danno 1 Yuan digitale. Ed è improbabile che questo corso cambi.
In sostanza, digitale yuan è una stablecoin, con tutto ciò che implica. Una stablecoin così potente con il supporto della seconda economia mondiale ha tutte le possibilità di spiazzare il resto e, di diritto della prima, di diventare l’unico rappresentante di una criptovaluta stabile suocera. Tuttavia, è ancora difficile prevedere qualcosa, perché l’Unione Europea, la Russia e gli Stati Uniti stanno già sviluppando le loro criptovalute nazionali CBDC. E finora tutti hanno la possibilità di mettersi al passo con la Cina, se si affrettano.
Le prime città a introdurre la nuova criptovaluta cinese sono:
Shenzhen (Guangdong, Cina meridionale) Suzhou (Jiangsu orientale) Chengdu (capitale del Sichuan) Xiong’an New Area (Cina settentrionale)
Nel distretto di Xiangcheng (uno dei distretti di Suzhou), il governo inizia a pagare metà dei sussidi per i trasporti di Digital Yuan ai dipendenti pubblici. Questi fondi saranno disponibili in un’app speciale, potranno essere spesi in una serie di negozi partner del lancio di prova o semplicemente trasferiti sull’account.
Come e dove acquistare Digitale Yuan? L’app per cripto-yuan DCEP è già stata rilasciata. Attualmente disponibile solo per i residenti in Cina. L’applicazione consente di effettuare calcoli e scambi di valuta digitale, pagare e accettare pagamenti utilizzando codici QR e persino effettuare trasferimenti in assenza di Internet — tramite l’interfaccia NFC tra telefoni su base touch-to-pay. Apparentemente, tali transazioni offline di denaro digitale cinese verranno sincronizzate con il sistema nella prossima sessione Internet.
A proposito, il sistema stesso è centralizzato. Costruito in due livelli principali:
Al primo livello, la Banca centrale cinese controlla le emissioni e collabora con le banche commerciali. Al secondo livello, le banche commerciali organizzano il turnover di cripto-yuan con organizzazioni e individui.
Ci sono pro e contro in questa architettura DCEP. Inoltre, nell’elevata velocità di elaborazione dei pagamenti rispetto ad altre criptovalute. Le criptovalute come Bitcoin sono decentralizzate (la maggior parte di esse) e, a causa della necessità di conferme multiple delle transazioni in corso, funzionano molto lentamente. Digitale yuan centralizzato ti consente di acquistare e vendere un prodotto o servizio quasi istantaneamente. Ma un tale sistema ha un grande svantaggio: non è riservato. Digitale yuan non fornisce l’anonimato per i pagamenti. È difficile aspettarsi l’anonimato dalla Cina, Paese che raccoglie un database di volti digitalizzati dei propri cittadini e li monitora attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso con intelligenza artificiale. Nelle dichiarazioni ufficiali, il governo della RPC promette di “proteggere la privacy degli utenti”, ma ovviamente controlleranno ogni pagamento.
La Banca centrale cinese può facilmente tracciare qualsiasi pagamento e forse anche l’intero percorso di ogni Digitale Yuan. Quando si utilizza uno stack tecnologico specifico, la banca centrale vedrà quando e nelle mani di ogni Yuan digitale è stato.
Da un lato, questo è spiacevole: l’intera vita di ogni persona diventa completamente trasparente. D’altro canto, la sicurezza della società sta crescendo, perché tale controllo consentirà una lotta molto efficace contro attività illegali, come il riciclaggio di denaro, la corruzione o il finanziamento del terrorismo.
In futuro, la suddetta applicazione si espanderà alla scala di un’unica interfaccia digitale, sostituendo il passaporto interno e consentendo ai cittadini cinesi di ricevere tutti i servizi pubblici, compresa la partecipazione alle votazioni elettorali.
Perché acquistare Digitale yuan? Considerando che lo Yuan digitale è uguale al solito, non c’è differenza nelle tariffe e non c’è possibilità di speculare qui. Inoltre, non vale la pena investire nella speranza di un apprezzamento della valuta cinese rispetto al dollaro: le autorità della Repubblica popolare cinese abbassano periodicamente il tasso dello yuan per “mantenere un tasso di cambio stabile a un livello razionale”. Poiché la Cina è la “fabbrica mondiale di tutto”, un surplus di manufatti è inaccettabile e un basso tasso di cambio CNY consente di aumentare le vendite. Una tale politica monetaria del Regno di Mezzo non lascia alcuna possibilità agli speculatori valutari. Puoi acquistare la criptovaluta cinese DCEP solo allora per ridistribuire i tuoi risparmi investendo in una delle valute di riserva mondiali.
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Julia, Media Representative
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