Dufaston cura per il ciclo

ilrossoREDDIT

2023.08.31 17:59 Brilliant-Thanks-517 ilrossoREDDIT

🔴 Siamo entusiasti di annunciare il ritorno del Canale Reddit del Rosso con le reaction in diretta! Saranno accettati ESCLUSIVAMENTE post di alta qualità, creati con cura e precisione. Non solo dedicati al Rosso, ma saranno benvenuti anche post BLACK HUMOUR e su ALTRI PERSONAGGI! ⭐️ Unisciti a noi per condividere contenuti di valore! Segui le nostre linee guida di qualità e aiutaci a costruire una community creativa. E, naturalmente, ricorda di far divertire tutti con I tuoi post!🚀
[link]


2024.05.16 23:27 CollegeFresh5818 Che tipo di lavoro potrei fare?

M21, diplomato in relazioni internazionali per il marketing e lasciato l’università (sviluppo e cooperazione internazionale) per diversi problemi personali.
Attualmente lavoro come impiegato presso uno studio e ogni mese mi entrano in tasca tra i 1200 e 1300 netti per un 32 ore. Vivo con dei coinquilini quindi ho spese fisse. Sto cercando di riprendere consapevolezza sul mio futuro, perciò ho prima fatto una breve certificazione su Coursera emessa dalla University of Michigan in Leading Teams e adesso un corso chiamato “Dalle analisi al monitoraggio delle strategie di marketing” che mi sta parecchio appassionando ed è spiegato molto bene.
Sto cercando di ambire ad una posizione ibrida più che full remote, perché uscire di casa per recarmi in un posto mi aiuta ad iniziare ad essere produttivo, ho sofferto molto io remoto forzato della pandemia a scuola e università.
Chiedo quindi, dopo questo papiro, che tipo di lavoro potrei trovare che rispecchi il mio, seppur breve, curriculum e ambizione?
Grazie a chi risponderà :)
submitted by CollegeFresh5818 to ItaliaCareerAdvice [link] [comments]


2024.05.16 23:25 Forward-Squash-9397 Il Politically Correct ha solo deviato l'oggetto delle discriminazioni, spostandolo dalle minoranze e concentrandolo sugli sfigati

Quando penso al politically correct, penso subito ad un personaggio di South Park, il "Preside PC"... Come suggerisce il suo nome, dedito alla correttezza politica ("Politically Correct") e alle cause di giustizia sociale. È un idealista maniacale che sostiene diritti uguali per tutti, spesso al punto di comportarsi in modo estremamente rude e violento con chiunque mostri anche il minimo segno di intolleranza di qualsiasi tipo. Ecco. Il fatto di usare l'intolleranza per combattere altra intolleranza mi pare già abbastanza ridicolo.
Ma la cosa che mi appare ancora piú assurda é questa censura costante, è questo essere coatretti all’autocensura, attaccati su e da tutti i fronti se esprimi un'opinione difforme dalla conformità sociale. il politically correct é ormai degenerato completamente nella Cancel Culture, ovvero la conseguenza e al tempo stesso il braccio armato del politically correct che si è da tempo largamente imposto nelle nostre democrazie occidentali.
Tutto ebbe inizio a fine anni 80, quando “negro” divenne improvvisamente offensivo, e venne gradualmente sostituito con la parola “nero”. Poi divenne vietato dire anche “nero” e si iniziò a dire “di colore”, ma adesso anche quello é razzista. Poi toccò all' “handicappato” diventare “disabile” e infine “diversamente abile”. Il cieco divenne “non vedente”, il sordo “non udente”, lo spazzino un "operatore ecologico." Poi siamo passati ai deliri di genere.
Ormai infatti non ci si limita più a criticare i comportamenti e le opinioni ritenute scorrette ma si punta direttamente alla rimozione dai posti di lavoro dei loro autori: professori, artisti, giornalisti, scrittori e filosofi che siano. E al tempo stesso, si mette in discussione il pantheon della nostra cultura antecedente l’Oggi, abbattendo statue e simboli, chiedendo che siano rimossi dai corsi scolastici autori e opere, da Omero a Philip Roth, passando per William Shakespeare e Dante Alighieri. Persino sommi musicisti come Wolfgang Amadeus Mozart, artisti come Paul Gauguin o Balthasar Kłossowski de Rola detto Balthus, e quant’altri vengano considerati non in linea con lo spirito del nostro tempo. Ci troviamo dunque di fronte a una forma di censura Nazista che, ironicamente, stavolta, non nasce dalla cultura reazionaria o conservatrice ma da quella radicale di sinistra e dai movimenti di liberazione delle minoranze oppresse. Possiamo allora correggere politicamente anche gli sfigati e chiamarli “diversamente attraenti”? Forse no, loro sono brutti sporchi e cattivi e non meritano il politically correct. Gli sfigati (o chiamateli pure incel) sono i capri espiatori della nostra società odierna, sono i nuovi ebrei, sono loro ad essere colpiti maggiormente dalla giustizia sommaria del politicamente corretto e sono solo UOMINI. Infatti se una donna é una sfigata o brutta e viene presa in giro, é vittima di Body Shaming... Si mette a frignare e diventa un'eroina del body positivity (Vedi la polemica di Big Mama a Sanremo per il meme di Ursula strumentalizzato alla perfezione con un patetico j'accuse alle Iene). Un uomo sfigato, se é solo, bullizzato, viene semplicemente ignorato, non frega un cazzo a nessuno. Per lui non esiste né body shaming né Politically Correct. Il 2,6% degli studenti in un'età compresa fra i 15 e i 19 anni sono hikikomori, ebbene di questo 2,6%, il 90% sono maschi. Nel 2023 abbiamo avuto 608 suicidi in Italia e quasi l'80% dei morti per suicidio sono uomini.
submitted by Forward-Squash-9397 to No_censura [link] [comments]


2024.05.16 23:22 AcliMg Bond, dopo BlackRock anche la francese Amundi debutta con un Etf sui Btp con scadenza nel 2027. Come funziona

I primi etf a scadenza con titoli diversificati. Abbiamo LU2780871401 che diversifica tutti i paesi europei, nessuno escuso. E LU2780871666 che diversifica solo per spagna, portogallo e italia. Secondo me il primo che ho elencato non è niente male ed è un ottimo prodotto per diversificare il proprio portafoglio obbligazionario in questi tempi di tassi alti.
submitted by AcliMg to ItaliaPersonalFinance [link] [comments]


2024.05.16 23:17 ProblemTrue5152 Ho detto poco ?

Ho detto poco ? submitted by ProblemTrue5152 to RadioMeme [link] [comments]


2024.05.16 23:14 SnooOpinions6063 Contrasto d'amore

Continua a piacermi una ragazza che conosco da 10 anni circa ci siamo piaciuti a vicenda alle media ed io anche dopo non averla più vista ho continuato ad amarla per poi rivederla dopo 5 anni ma invece di abbracciarla e dirle quello che provo mi sono tenuto tutto dentro (mi sono sentito un merda) comunque abbiamo parlato un pò e mi ha chiesto se ero fidanzato io ho risposto di no però dalla mia risposta ho capito forse che le piaccio dopo ci siamo scambiati l'Instagram per poi essere bloccato per colpa della mia immaturità, me la sono presa a male per il mio gesto dopo questo anche se è passato un anno da un lato vorrei andare avanti ma continuo a pensare a lei che faccio?
submitted by SnooOpinions6063 to TeenagersITA [link] [comments]


2024.05.16 23:12 Pretend_Credit_2830 Comicsuniverse

Sono ufficialmente in sviluppo diversi spin-off per l'universo di comicsuniverse Ilbaronedellanarrativa sarà il produttore di tutti i progetti
submitted by Pretend_Credit_2830 to ComicsUniverse [link] [comments]


2024.05.16 22:53 RebirdgeCardiologist On the spot : Come mai l'inglese è molto disprezzato dagli italiani ?

Utilizzando reddit, ormai da molto tempo, (e personalmente dal vivo) mi sono reso conto che gli italiani per la maggior parte, provano una sensazione di rifiuto, profonda avversione, verso la lingua inglese. Infatti, oggigiorno, gli italiani che parlano fluentemente o quanto meno riesco a capire/esprimersi facendosi capire, sono molto pochi, tantè che è una skill molto ricercata.
Personalmente, vuoi per lavoro/studio, per interesse o necessità, ho un ottimo rapporto con questa lingua, chiamata inglese: mi ricordo, molto tempo orsono, fino alle medie, non capito nulla di inglese (sia per l'insegnante, ma soprattutto a causa mia (per rendere l'idea: non capivo cosa volessero dire to watch/see o dicevo you is big friend, cose da far accappottare la pelle (if you are a nes, cover your ears. I'm sorry))).
Poi, a metà delle superiori raggiungo il flesso (faccio il cambiamento di stato), vuoi per interesse o necessità (dover viaggiare) e di li è sempre un continuo crescere, fino ad ora, dove prediliggo l'inglese, cercandolo di impararlo sempre meglio (la strada è ancora lunga, ma i miglioramenti sono stati notevoli).
Ma qui mi riferisco a gente che ha ben superato la scuola o l'università: gente di 30/40ys, per non parlare dei 50/60ys che non parlano due parole in croce (a parte l'iconico meme, evergreen: the pen is on the table).
Naturalmente, parlo del livello medio, non del caso specifico: ci sarà sempre l'eccezione.
Q1 Secondo voi, quali sono le cause e con esse le possibili soluzioni ? Tenendo conto che altri paesi, come Svezia, Germania, Estonia hanno un livello veramente alto di inglese.
NB Se ci sono dei NES, native english speakers, dite pure la vostra, sono davvero curioso di capire cosa pensa l'altra parta.
HAGN
submitted by RebirdgeCardiologist to CasualIT [link] [comments]


2024.05.16 22:53 casellante23 Il FIRE ormai è roba da Fuffa Guru

Si l'ho detto, il FIRE ormai è roba da Fuffa Guru.
Fino a qualche tempo fa il movimento FIRE, aveva una sua logica, una sua visione e anche un suo seguito, soprattutto tra gli High earners del settore IT, soprattutto negli Stati Uniti, queste persone con reddito molto sopra la media risparmiavano e investivano così tanto che già a 35/40 anni potevano dichiararsi Financial Indipendet avendo messo da parte patrimoni nell'ordine di qualche Milione di $ o €.
Il concetto di FIRE poi si sposava molto bene con l'altro movimento esploso sempre qualche anno fa negli Stati Uniti, il Minimalismo, il quale si basava su vivere rinunciando al superfluo e alle cose che non apportano valore alla tua vita, anche questo ormai sparito dai Radar.
Fin qui tutto bene si può dire anche se, secondo me è sempre stato una cosa dedicata veramente a pochi, tutto si basa sul guadagnare molto, oltre la media e risparmiare molto sopra la media e nel giro di pochi anni sei FIRE.
Adesso chi parla di FIRE?
Mi parla di FIRE l'influencer Dubaino, che mi vuole vendere il corso per fare i milioni con il trading o con il drop shipping promettendomi il FIRE insegnandomi questo metodo miracoloso, dall'alto della sua p.iva aperta a Dubai esentasse.
Mi dispiace ma purtroppo il FIRE è imploso, è inflazionato e se prima era una cosa astratta per molti e concreta per pochi, adesso la vedo come una cosa che ha perso proprio il suo significato e la sua rotta, almeno prima parlava a un determinato pubblico ora parla a chiunque ma non serve a nessuno.
Secondo me è molto più concreto e sensato il discorso dei F**K YOU MONEY.
I F**k you Money sono una cosa soggettiva personale, adatta a più persone e non mette limite di età e di percentuali.
Una volta raggiunto un determinato tipo di Patrimonio, puoi sentirti libero di dire no, di scegliere ma questo non significa ritirarsi e aprire un chiosco alle Canarie.
Alcuni potranno dire il FIRE e uguale ai F**K YOU MONEY, invece no, il Fire si basava sulla regola poi revisionata del 4% e sul fatto di lavorare duro per poi lasciare e ritirarsi e magari dedicarsi a progetti o cose che ti appassionano.
Quest' altra via invece è: " ho un determinato patrimonio, ora decido io, sono libero ma non sono in Retirement" , è una linea sottile, ma è più realistica secondo me.
Ormai il FIRE è uno specchietto per le allodole, adatto a chi non potrà mai esserlo realmente e i FUFFAROLI lo hanno capito e ci hanno creato il loro Business sopra.
submitted by casellante23 to ItaliaPersonalFinance [link] [comments]


2024.05.16 22:37 No-Mammoth1688 Mi Ex con TLP (lo que aprendí)

Últimamente he visto posts de personas con dudas o buscando consejo sobre su relación con alguien que tiene diagnóstico de TLP. Yo tuve una relación de casi 6 años con alguien así y quiero compartir lo que aprendí y un poco de mi experiencia, esperando que les sea de ayuda.
El TLP es una condición clínica que requiere tratamiento a largo plazo, usualmente es un tratamiento a base de medicamentos para manejar la inestabilidad emocional (que deben ser recetados por un psiquiatra o neurólogo), y acompañamiento psicológico constante.
Como en toda condición clínica, se presenta a distintos niveles que se evalúan por el grado en que los rasgos manifestados por el trastorno afectan la vida del individuo.
Su raiz suele estar relacionada a condiciones de abuso o disfunción familiar, también intervienen factores fisiológicos en algunos casos.
Se caracteriza por una pérdida general y en algunos casos total del control de las emociones, así que el estado de ánimo sufre cambios repentinos e intensos, y en general su estado emocional es turbulento.
Las personas afectadas por este trastorno suelen ser altamente reactivas e impulsivas precisamente por la falta de control emocional.
Sienten una fuerte necesidad de defender aquello que a su criterio les ayuda a sentirse en paz, tranquilos y estables, aunque lo hacen de maneras irracionales y pelean ante miedos o preocupaciones irracionales. Normalmente se ve en ellos una necesidad de gratificación inmediata. Sus expectativas son inalcanzables y rayan en lo absurdo, pero pueden ser muy habiles a la hora de argumentar a favor de sus exigencias. En algunos casos sus preocupaciones son delirantes.
Esto les lleva a ser celosos, dependientes, controladores, y pueden llegar a pelear, manipular y realizar chantaje emocional con tal de obtener lo que creen necesitar de las personas a las que desarrollan dependencia y apego ansioso.
Cualquier sensación de perdida o de frustración, incluso la mera idea de la posibilidad de perder algo o de no conseguir algo, les genera altas cuotas de ansiedad y angustia.
El TLP es como tener integrada una bomba de acción inmediata...cuando no llevan algún tratamiento adecuado, cualquier evento, palabra, situación, idea, tono de voz, etc., cualquier cosa que pueda provocar malestar, es la chispa que hace que esa bomba estalle de inmediato. Y las cosas que les pueden generar malestar son muy ambiguas, completamente subjetivas y hasta circunstanciales.
Y cuando explota, pueden pasar de un momento a otro a episodios depresivos severos aunque de corta duración, o a estados iracundos que no pueden manejar. Y en estos estados es cuando pueden realizar actos que ponen en riesgo su integridad física y su vida social, laboral y económica.
El tratamiento intenta ponerle una mecha a esa bomba, y hacer que la mecha sea cada vez un poco más larga para que tengan tiempo de apagarla antes de explotar. La base consiste en la contención de sus emociones y la re interpretación cognitiva de lo que experimentan. Es un esfuerzo a largo plazo, no es algo que se cura, es algo que se aprende a manejar.
En una relación con una persona con diagnóstico de TLP, son comunes las peleas y discusiones largas e intensas, a veces irracionales pero fuertemente motivadas por el malestar.
En los peores casos, los celos pueden llegar al punto de la celotipia, así que cualquier acción o actitud puede interpretarse como una intención de abandonarles o engañarles.
El miedo a ser abandonados puede llevarlos a chantaje emocional, amenazando con dañarse de alguna forma a si mismos o a su pareja. Su necesidad de controlar lo que hace su pareja se puede volver delirante, con tal de sentirse seguros. También es usual que hechos del pasado les sigan afectando en el presente con la misma gravedad.
Es algo muy complejo, quien tiene este diagnóstico necesita mucha ayuda. Son muy importantes las redes de apoyo, necesitan empatía y paciencia, y mucha disciplina y enfoque para mantenerse en su tratamiento.
Sin embargo, en la realidad, quienes conviven y se relacionan con ellos se ven agobiados por el estrés y la ansiedad que generan tanta inestabilidad y tanta intensidad.
Yo estuve casi 6 años con una chica diagnosticada con TLP (comenzamos ambos a los 25 y terminamos a los 31años de edad). Ella fue diagnosticada aproximadamente dos años antes de que nos conociéramos y rechazó cualquier tratamiento, su familia tapoco le dió importancia. Fue una relación tortuosa.
No quiero decir que ella era mala, porque no lo era, no tenía malas intenciones, pero su condición y la inestabilidad hacian imposible que estuviéramos en paz.
Era como estar con 4 personalidades diferentes ocupando el mismo cuerpo.
*En sus momentos malos, era una persona depresiva, triste, desmotivada, que no se levantaba de la cama y quería tirar todo por la borda. A veces presentaba episodios neuróticos, se ponía histérica como producto de su ánimo depresivo y llegó a hacerse daño, tenía ambos brazos llenos de cortes. Las ideaciones suicidas eran comunes en esos estados, a veces solo eran como un berrinche, a veces eran frases lanzadas al aire, a veces eran producto del cansancio por su condición. Un par de veces intentó hacerlo con sobre dosis de medicamentos y terminó en lavados gástricos. Tuvo problemas de adicción porque en este estado trataba de compensar su malestar con drogas, terminó en rehabilitación (esto sucedió antes de que estuviéramos juntos), pero le quedaron secuelas. El tema de la depresión, la histeria, el suicido y las drogas era algo que no podíamos subestimar, porque aunque ella misma llegó a admitir que algunas veces lo hizo por atención o por manipulación, a final de cuentas lo hacia de manera impulsiva. En estos episodios necesitaba de mucha atención, podían pasar horas hablando con ella tratando de mitigar su ánimo, y esto a mi como pareja me afectaba en el aspecto laboral y social.
Sus necesidades eran reflejo de su dependencia y apego ansioso. Ella tenía la expectativa de que yo perdiera mi individualidad, que abandonara a mis amistades y que cortara el trato con la familia que a ella le incomodaba (de por si tengo poca familia), y pretendía que si o si yo lograra la forma de trabajar solo, sin tener que interactuar con gente en mi lugar de trabajo (principalmente mujeres), porque ella temia que la gente influyera en mi para dejarla (cabe aclarar que nos conocimos en nuestro lugar de trabajo y colaboramos un tiempo).
Estas discusiones me enganchaban, ya que yo tenía la necesidad de convencerla, de razonar, y al no conseguirlo solamente porque ella no tenía la disposición, podía llegar a ceder a su favor. Al menos por ese momento.
Afortunadamente tuve la sabiduría suficiente para mantener al menos a mis amistades más importantes, para no quitarle a mi familia su prioridad y para no afectar mi estabilidad en el trabajo...si me afectó de otras maneras, pero pude mantenerlo todo al punto de que funcionara y pudiera incluso progresar.
Su chantaje emocional y su manipulación se basaban en hacerme sentir culpa. Las acusaciones de que a mi "no me importaba" o "no me interesaba" su bienestar, de que "no me esforzaba" por ella, de que "yo era el culpable", "el responsable" o el "motivador" de su malestar, de que "sin mi no podía estar bien" de que "sin mi no le quedaba nada", de ser un "traidor", un "falso", de haberle "fallado"...eran tan comunes para mi que las terminé creyendo y eso afectó mi autoestima.
Es muy difícil de explicar, porque estaba con alguien egoísta, narcisista, egocéntrica y pedante, y al mismo tiempo era alguien insegura, con pobre autoestima, y a la vez era la persona más tierna del mundo. Podía ser muy inteligente y sabia, y a la vez completamente absurda. Por momentos lo tenía todo y luego tenía nada. Me admiraba, me respetaba, y a la vez me detestaba y era lo peor para ella. Me amaba, y luego le estorbaba. Todo podía pasar el mismo día.
En su familia esto estaba muy normalizado, tanto su mamá como su hermano mayor presentaban rasgos de personalidad limite, pero nunca se diagnosticaron, mucho menos se trataron...pero era claro, tengo una experiencia muy desagradable con su hermano que lo confirma.
Yo desarrollé problemas de ansiedad a raíz de la pandemia de covid y algunos asuntos familiares, incluso tuve problemas con el alcohol un tiempo. Estos problemas los pude trabajar con mi terapeuta y solo cuando los superé me di cuenta de que mi relación con ella también era una fuente de ansiedad y de angustia para mi.
Siempre supe que nuestra relación estaba mal, incluso traté de terminar con ella en 3 ocasiones, pero siempre volví , me enganché con la idea de demostrarle mi amor y que yo era distinto, que contaba conmigo. Y ella era muy hábil a la hora de convencerme...ella sabía de su diagnóstico pero sentía que ella era víctima de injusticia, que los demás éramos culpables de su malestar y de que ella estuviera así, el mundo entero le debía su paz, no estaba dispuesta a hacer nada ella porque ya había sufrido demasiado como para todavía tener que tratarse. Pero cuando hablábamos después de terminar sabía muy bien cómo convencerme de que ella estaba mejorando y quería cambiar, solo necesitaba mi ayuda y tenerme en su vida. Y yo siempre caía, y el ciclo vicioso se repetía.
Lo mejor que pude hacer por mi bienestar fue seguir con mi psicóloga. Con ella, además de resolver mis problemas de ansiedad y de consumo de alcohol, pude entender cómo fue que me enganché en esa relación. Pude ver mis propios complejos y mi propio ego actuando en mi contra, vi cómo es que yo mismo me mantenía ahí...vi que yo no era víctima de ella, sólo era parte del problema y ahora me estaba afectando.
Llegó al punto en que por el simple hecho de recibir un mensaje o una llamada, antes de siquiera saber quién era, mi cuerpo reaccionaba...me ponia en alerta, me daba ansiedad, me estresaba. Cuidaba cada palabra, cada tono, cada forma... debía anticipar lo que pudiera detonar su malestar. Eso no era vida.
Es importante decir que, a pesar de todo lo dicho, mi ex no era una villana (ojo que hay quienes si lo pueden ser, cada caso es distinto), solo tenía una afectación psicológica y merecía la oportunidad de mejorar. Pero tomó una decisión que no mejoró para nada su vida (la decisión de no tratar su trastorno) , y ahora eso me estaba afectando a mi y yo retroalimentaba su trastorno. La realidad es que no le estaba ayudando en nada. Y tampoco era el responsable de su condición.
Cuando terminé con ella por cuarta y última vez, fue a raíz de ciertos eventos que me hicieron decir "basta ya no puedo vivir con esto". Las veces pasadas mi error fue tratar de razonar con ella el final de nuestra relación, cosa que obviamente no iba a funcionar.
Esta vez, después de casi 6 años de relación, solo le dije que ya no podía con esa relación, que no es lo que quería para mi en mi vida y simplemente me fui. Sin dar más explicaciones, sin tratar de razonar, sin prestar atención a sus acusaciones y amenazas (obvio yo terminé siendo la persona más horrible del mundo y si ella se mataba yo sería el responsable).
Pero no soy responsable de ella, no soy responsable de su condición, menos cuando ella rechazó una y otra vez el tratamiento. No soy su terapeuta, yo era su pareja.
Por dos semanas me llenó de llamadas y de mensajes en el celular y en todas mis redes, me buscó en mi lugar de trabajo... solo no se paró fuera de mi casa quizá por ego, por dignidad o narcisismo. Y la ignoré, mi decisión fue definitiva. Al mes me enteré de que había regresado con un ex novio. Ahí confirmé que mi decisión fue la correcta.
En mi familia hay un pariente con rasgos de personalidad límite, pero sólo se expresan con cambios de humor drásticos, tomando medicamentos se ha estabilizado.
Un amigo muy cercano y querido si tiene un diagnóstico clínico, pero a diferencia de mi ex él si aceptó el tratamiento completo y aunque es difícil, su voluntad de tratarse y esforzarse para mejorar ha ayudado a que su esposa, su familia y sus amigos tengamos la paciencia y la empatía necesaria para funcionar como red de apoyo y hacer que el esfuerzo sea compartido.
En fin. Si padecen TLP, por favor, consideren el tratamiento. Si viven con alguien que tiene diagnóstico de TLP, por favor sean inteligentes, tengan paciencia y empatía, pero cuando ya no sean suficientes y la relación comience a generarles ansiedad o angustia, consideren su propio bienestar.
El TLP lo sufren tanto quien lo padece como las personas que le rodean.
submitted by No-Mammoth1688 to conversaciones [link] [comments]


2024.05.16 22:34 teorm Se vi offrissero queste condizioni per fare il panettiere, accettereste?

Ricerca Panettiere
Desideriamo da te:
Alcune delle tua aree di responsabilità:
Noi offriamo:
Sei motivato, ti piace il tuo lavoro e hai interesse a lavorare in un'azienda familiare armoniosa? Allora non vediamo l'ora di ricevere la tua candidatura.
------------------
Come valutate questa offerta di lavoro puramente dal profilo economico?
Il panificio si trova in un paese di provincia (~7k abitanti) di una città europea "Eurocity" che per dimensioni è comparabile a Parma (200k abitanti circa).
Di Eurocity sappiate che:
Dell'offerta di lavoro sappiate che:
Buono o non buono?
Accettereste?
submitted by teorm to Italia [link] [comments]


2024.05.16 22:33 ThaShiro080 Consigli YT

Salve ragazz*, premetto di non avere completa sicurezza su poter pubblicare un post del genere, ma vorrei chiedere dei consigli su qualche canale YouTube simili a Beyond Ordinary Borders AleDellaGiusta Human Safari MRNBD Endriu Files (preferibilmente italiani per capire) Sono molto appassionato dei documentari "dark" e delle esplorazioni in giro per il mondo, dagli angoli più scuri della società e cose del genere, spero che qualcuno mi possa aiutare a scoprire canali simili, ringrazio in anticipo.
submitted by ThaShiro080 to CasualIT [link] [comments]


2024.05.16 22:32 No-Mammoth1688 Mi ex con TLP (lo que aprendí?)

Últimamente he visto posts de personas con dudas o buscando consejo sobre su relación con alguien que tiene diagnóstico de TLP. Yo tuve una relación de casi 6 años con alguien así y quiero compartir lo que aprendí y un poco de mi experiencia, esperando que les sea de ayuda.
El TLP es una condición clínica que requiere tratamiento a largo plazo, usualmente es un tratamiento a base de medicamentos para manejar la inestabilidad emocional (que deben ser recetados por un psiquiatra o neurólogo), y acompañamiento psicológico constante.
Como en toda condición clínica, se presenta a distintos niveles que se evalúan por el grado en que los rasgos manifestados por el trastorno afectan la vida del individuo.
Su raiz suele estar relacionada a condiciones de abuso o disfunción familiar, también intervienen factores fisiológicos en algunos casos.
Se caracteriza por una pérdida general y en algunos casos total del control de las emociones, así que el estado de ánimo sufre cambios repentinos e intensos, y en general su estado emocional es turbulento.
Las personas afectadas por este trastorno suelen ser altamente reactivas e impulsivas precisamente por la falta de control emocional.
Sienten una fuerte necesidad de defender aquello que a su criterio les ayuda a sentirse en paz, tranquilos y estables, aunque lo hacen de maneras irracionales y pelean ante miedos o preocupaciones irracionales. Normalmente se ve en ellos una necesidad de gratificación inmediata. Sus expectativas son inalcanzables y rayan en lo absurdo, pero pueden ser muy habiles a la hora de argumentar a favor de sus exigencias. En algunos casos sus preocupaciones son delirantes.
Esto les lleva a ser celosos, dependientes, controladores, y pueden llegar a pelear, manipular y realizar chantaje emocional con tal de obtener lo que creen necesitar de las personas a las que desarrollan dependencia y apego ansioso.
Cualquier sensación de perdida o de frustración, incluso la mera idea de la posibilidad de perder algo o de no conseguir algo, les genera altas cuotas de ansiedad y angustia.
El TLP es como tener integrada una bomba de acción inmediata...cuando no llevan algún tratamiento adecuado, cualquier evento, palabra, situación, idea, tono de voz, etc., cualquier cosa que pueda provocar malestar, es la chispa que hace que esa bomba estalle de inmediato. Y las cosas que les pueden generar malestar son muy ambiguas, completamente subjetivas y hasta circunstanciales.
Y cuando explota, pueden pasar de un momento a otro a episodios depresivos severos aunque de corta duración, o a estados iracundos que no pueden manejar. Y en estos estados es cuando pueden realizar actos que ponen en riesgo su integridad física y su vida social, laboral y económica.
El tratamiento intenta ponerle una mecha a esa bomba, y hacer que la mecha sea cada vez un poco más larga para que tengan tiempo de apagarla antes de explotar. La base consiste en la contención de sus emociones y la re interpretación cognitiva de lo que experimentan. Es un esfuerzo a largo plazo, no es algo que se cura, es algo que se aprende a manejar.
En una relación con una persona con diagnóstico de TLP, son comunes las peleas y discusiones largas e intensas, a veces irracionales pero fuertemente motivadas por el malestar.
En los peores casos, los celos pueden llegar al punto de la celotipia, así que cualquier acción o actitud puede interpretarse como una intención de abandonarles o engañarles.
El miedo a ser abandonados puede llevarlos a chantaje emocional, amenazando con dañarse de alguna forma a si mismos o a su pareja. Su necesidad de controlar lo que hace su pareja se puede volver delirante, con tal de sentirse seguros. También es usual que hechos del pasado les sigan afectando en el presente con la misma gravedad.
Es algo muy complejo, quien tiene este diagnóstico necesita mucha ayuda. Son muy importantes las redes de apoyo, necesitan empatía y paciencia, y mucha disciplina y enfoque para mantenerse en su tratamiento.
Sin embargo, en la realidad, quienes conviven y se relacionan con ellos se ven agobiados por el estrés y la ansiedad que generan tanta inestabilidad y tanta intensidad.
Yo estuve casi 6 años con una chica diagnosticada con TLP (comenzamos ambos a los 25 y terminamos a los 31años de edad). Ella fue diagnosticada aproximadamente dos años antes de que nos conociéramos y rechazó cualquier tratamiento, su familia tapoco le dió importancia. Fue una relación tortuosa.
No quiero decir que ella era mala, porque no lo era, no tenía malas intenciones, pero su condición y la inestabilidad hacian imposible que estuviéramos en paz.
Era como estar con 4 personalidades diferentes ocupando el mismo cuerpo.
*En sus momentos malos, era una persona depresiva, triste, desmotivada, que no se levantaba de la cama y quería tirar todo por la borda. A veces presentaba episodios neuróticos, se ponía histérica como producto de su ánimo depresivo y llegó a hacerse daño, tenía ambos brazos llenos de cortes. Las ideaciones suicidas eran comunes en esos estados, a veces solo eran como un berrinche, a veces eran frases lanzadas al aire, a veces eran producto del cansancio por su condición. Un par de veces intentó hacerlo con sobre dosis de medicamentos y terminó en lavados gástricos. Tuvo problemas de adicción porque en este estado trataba de compensar su malestar con drogas, terminó en rehabilitación (esto sucedió antes de que estuviéramos juntos), pero le quedaron secuelas. El tema de la depresión, la histeria, el suicido y las drogas era algo que no podíamos subestimar, porque aunque ella misma llegó a admitir que algunas veces lo hizo por atención o por manipulación, a final de cuentas lo hacia de manera impulsiva. En estos episodios necesitaba de mucha atención, podían pasar horas hablando con ella tratando de mitigar su ánimo, y esto a mi como pareja me afectaba en el aspecto laboral y social.
Sus necesidades eran reflejo de su dependencia y apego ansioso. Ella tenía la expectativa de que yo perdiera mi individualidad, que abandonara a mis amistades y que cortara el trato con la familia que a ella le incomodaba (de por si tengo poca familia), y pretendía que si o si yo lograra la forma de trabajar solo, sin tener que interactuar con gente en mi lugar de trabajo (principalmente mujeres), porque ella temia que la gente influyera en mi para dejarla (cabe aclarar que nos conocimos en nuestro lugar de trabajo y colaboramos un tiempo).
Estas discusiones me enganchaban, ya que yo tenía la necesidad de convencerla, de razonar, y al no conseguirlo solamente porque ella no tenía la disposición, podía llegar a ceder a su favor. Al menos por ese momento.
Afortunadamente tuve la sabiduría suficiente para mantener al menos a mis amistades más importantes, para no quitarle a mi familia su prioridad y para no afectar mi estabilidad en el trabajo...si me afectó de otras maneras, pero pude mantenerlo todo al punto de que funcionara y pudiera incluso progresar.
Su chantaje emocional y su manipulación se basaban en hacerme sentir culpa. Las acusaciones de que a mi "no me importaba" o "no me interesaba" su bienestar, de que "no me esforzaba" por ella, de que "yo era el culpable", "el responsable" o el "motivador" de su malestar, de que "sin mi no podía estar bien" de que "sin mi no le quedaba nada", de ser un "traidor", un "falso", de haberle "fallado"...eran tan comunes para mi que las terminé creyendo y eso afectó mi autoestima.
Es muy difícil de explicar, porque estaba con alguien egoísta, narcisista, egocéntrica y pedante, y al mismo tiempo era alguien insegura, con pobre autoestima, y a la vez era la persona más tierna del mundo. Podía ser muy inteligente y sabia, y a la vez completamente absurda. Por momentos lo tenía todo y luego tenía nada. Me admiraba, me respetaba, y a la vez me detestaba y era lo peor para ella. Me amaba, y luego le estorbaba. Todo podía pasar el mismo día.
En su familia esto estaba muy normalizado, tanto su mamá como su hermano mayor presentaban rasgos de personalidad limite, pero nunca se diagnosticaron, mucho menos se trataron...pero era claro, tengo una experiencia muy desagradable con su hermano que lo confirma.
Yo desarrollé problemas de ansiedad a raíz de la pandemia de covid y algunos asuntos familiares, incluso tuve problemas con el alcohol un tiempo. Estos problemas los pude trabajar con mi terapeuta y solo cuando los superé me di cuenta de que mi relación con ella también era una fuente de ansiedad y de angustia para mi.
Siempre supe que nuestra relación estaba mal, incluso traté de terminar con ella en 3 ocasiones, pero siempre volví , me enganché con la idea de demostrarle mi amor y que yo era distinto, que contaba conmigo. Y ella era muy hábil a la hora de convencerme...ella sabía de su diagnóstico pero sentía que ella era víctima de injusticia, que los demás éramos culpables de su malestar y de que ella estuviera así, el mundo entero le debía su paz, no estaba dispuesta a hacer nada ella porque ya había sufrido demasiado como para todavía tener que tratarse. Pero cuando hablábamos después de terminar sabía muy bien cómo convencerme de que ella estaba mejorando y quería cambiar, solo necesitaba mi ayuda y tenerme en su vida. Y yo siempre caía, y el ciclo vicioso se repetía.
Lo mejor que pude hacer por mi bienestar fue seguir con mi psicóloga. Con ella, además de resolver mis problemas de ansiedad y de consumo de alcohol, pude entender cómo fue que me enganché en esa relación. Pude ver mis propios complejos y mi propio ego actuando en mi contra, vi cómo es que yo mismo me mantenía ahí...vi que yo no era víctima de ella, sólo era parte del problema y ahora me estaba afectando.
Llegó al punto en que por el simple hecho de recibir un mensaje o una llamada, antes de siquiera saber quién era, mi cuerpo reaccionaba...me ponia en alerta, me daba ansiedad, me estresaba. Cuidaba cada palabra, cada tono, cada forma... debía anticipar lo que pudiera detonar su malestar. Eso no era vida.
Es importante decir que, a pesar de todo lo dicho, mi ex no era una villana (ojo que hay quienes si lo pueden ser, cada caso es distinto), solo tenía una afectación psicológica y merecía la oportunidad de mejorar. Pero tomó una decisión que no mejoró para nada su vida (la decisión de no tratar su trastorno) , y ahora eso me estaba afectando a mi y yo retroalimentaba su trastorno. La realidad es que no le estaba ayudando en nada. Y tampoco era el responsable de su condición.
Cuando terminé con ella por cuarta y última vez, fue a raíz de ciertos eventos que me hicieron decir "basta ya no puedo vivir con esto". Las veces pasadas mi error fue tratar de razonar con ella el final de nuestra relación, cosa que obviamente no iba a funcionar.
Esta vez, después de casi 6 años de relación, solo le dije que ya no podía con esa relación, que no es lo que quería para mi en mi vida y simplemente me fui. Sin dar más explicaciones, sin tratar de razonar, sin prestar atención a sus acusaciones y amenazas (obvio yo terminé siendo la persona más horrible del mundo y si ella se mataba yo sería el responsable).
Pero no soy responsable de ella, no soy responsable de su condición, menos cuando ella rechazó una y otra vez el tratamiento. No soy su terapeuta, yo era su pareja.
Por dos semanas me llenó de llamadas y de mensajes en el celular y en todas mis redes, me buscó en mi lugar de trabajo... solo no se paró fuera de mi casa quizá por ego, por dignidad o narcisismo. Y la ignoré, mi decisión fue definitiva. Al mes me enteré de que había regresado con un ex novio. Ahí confirmé que mi decisión fue la correcta.
En mi familia hay un pariente con rasgos de personalidad límite, pero sólo se expresan con cambios de humor drásticos, tomando medicamentos se ha estabilizado.
Un amigo muy cercano y querido si tiene un diagnóstico clínico, pero a diferencia de mi ex él si aceptó el tratamiento completo y aunque es difícil, su voluntad de tratarse y esforzarse para mejorar ha ayudado a que su esposa, su familia y sus amigos tengamos la paciencia y la empatía necesaria para funcionar como red de apoyo y hacer que el esfuerzo sea compartido.
En fin. Si padecen TLP, por favor, consideren el tratamiento. Si viven con alguien que tiene diagnóstico de TLP, por favor sean inteligentes, tengan paciencia y empatía, pero cuando ya no sean suficientes y la relación comience a generarles ansiedad o angustia, consideren su propio bienestar.
El TLP lo sufren tanto quien lo padece como las personas que le rodean.
submitted by No-Mammoth1688 to PreguntasReddit__ [link] [comments]


2024.05.16 22:27 SeaAd5335 New York Application

I am trying to help my wife with her application process. I am reviewing some of the information on the consulate website for NY)(https://consnewyork.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/servizi-per-il-cittadino-italiano/modulistica/
Her GF is living, and was born in Italy, he naturalized after my wife's mother was born (In New York), who has since passed away.
One general question I have as I am very early in the process, is if her GF has all of these original documents by some chance(highly unlikely) when it says things like "Birth certificate: Original extended certified copy, with parents’ names" on the checklist, does this mean that you can make a photocopy of the original yourself? or do you have to provide a copy that you request from the Italian Government no matter what?
I will have many other questions as I try to move along in this process, but hoping this is a good start!
submitted by SeaAd5335 to juresanguinis [link] [comments]


2024.05.16 22:25 Dense_Ask423 Non riesco a capire se piaccio a una ragazza. Consigli?

Allora, sicuramente ci saranno un centinaio di post di questo tipo sul subreddit ma ho veramente un dubbio enorme. Premetto che sono un ragazzo di 16 anni, esco da poco da una relazione in cui non ero molto coinvolto emotivamente, e da un po’ esco in amicizia con questa ragazza. Lei la conosco da inizio anno scolastico più o meno, è parte del mio gruppo d’amici e ci siamo da subito stati simpatici, tuttavia negli ultimi 2 mesi ho notato che è cambiata nei comportamenti: mi cerca sempre, sia a scuola (fa il mio stesso anno, altra sezione) che per uscire la sera, con me si comporta in modo allegro ed eccitato, mi scrive spesso, e gli stava abbastanza sulle scatole la mia (ex) ragazza. Fin qui nulla di che, effettivamente sembra solo una amica stretta, ed infatti non ho dubitato molto. Negli ultimi giorni però è cambiato qualcosa: ieri ho chiesto a un mio amico di uscire noi due assieme ed ha invitato anche lei, e nel frattempo ha fatto spesso battute su di noi due insieme (e lei non sembrava infastidita ma neanche euforica, rideva e basta), inoltre lei alla fine dell’uscita mi ha dato un bacio sulla guancia e mi ha abbracciato. Io onestamente non provo nulla per lei, però se effettivamente provasse qualcosa per me non penso la rifiuterei. Voi che ne dite?
submitted by Dense_Ask423 to TeenagersITA [link] [comments]


2024.05.16 22:21 chrisygrant Infinity Nado doppiaggio italiano

Infinity Nado doppiaggio italiano
buongiorno sto cercando il doppiaggio italiano di questa serie di nome Infinity Nado, una serie cinese che K2 nel circa 2015-2016 ha deciso di far doppiare produrre una linea di giochi per il pubblico italiano. la serie ha riscontrato poco interesse del pubblico e K2 ha deciso di eliminare tutti gli episodi in circolazione. online si trova solo pochi video a riguardo oltre che una sola discussione in un forum niente di più
submitted by chrisygrant to Lostmediaitalia [link] [comments]


2024.05.16 22:19 No-Mammoth1688 Mi ex con TLP (lo que aprendí)¿?

Últimamente he visto posts de personas con dudas o buscando consejo sobre su relación con alguien que tiene diagnóstico de TLP. Yo tuve una relación de casi 6 años con alguien así y quiero compartir lo que aprendí y un poco de mi experiencia, esperando que les sea de ayuda.
El TLP es una condición clínica que requiere tratamiento a largo plazo, usualmente es un tratamiento a base de medicamentos para manejar la inestabilidad emocional (que deben ser recetados por un psiquiatra o neurólogo), y acompañamiento psicológico constante.
Como en toda condición clínica, se presenta a distintos niveles que se evalúan por el grado en que los rasgos manifestados por el trastorno afectan la vida del individuo.
Su raiz suele estar relacionada a condiciones de abuso o disfunción familiar, también intervienen factores fisiológicos en algunos casos.
Se caracteriza por una pérdida general y en algunos casos total del control de las emociones, así que el estado de ánimo sufre cambios repentinos e intensos, y en general su estado emocional es turbulento.
Las personas afectadas por este trastorno suelen ser altamente reactivas e impulsivas precisamente por la falta de control emocional.
Sienten una fuerte necesidad de defender aquello que a su criterio les ayuda a sentirse en paz, tranquilos y estables, aunque lo hacen de maneras irracionales y pelean ante miedos o preocupaciones irracionales. Normalmente se ve en ellos una necesidad de gratificación inmediata. Sus expectativas son inalcanzables y rayan en lo absurdo, pero pueden ser muy habiles a la hora de argumentar a favor de sus exigencias. En algunos casos sus preocupaciones son delirantes.
Esto les lleva a ser celosos, dependientes, controladores, y pueden llegar a pelear, manipular y realizar chantaje emocional con tal de obtener lo que creen necesitar de las personas a las que desarrollan dependencia y apego ansioso.
Cualquier sensación de perdida o de frustración, incluso la mera idea de la posibilidad de perder algo o de no conseguir algo, les genera altas cuotas de ansiedad y angustia.
El TLP es como tener integrada una bomba de acción inmediata...cuando no llevan algún tratamiento adecuado, cualquier evento, palabra, situación, idea, tono de voz, etc., cualquier cosa que pueda provocar malestar, es la chispa que hace que esa bomba estalle de inmediato. Y las cosas que les pueden generar malestar son muy ambiguas, completamente subjetivas y hasta circunstanciales.
Y cuando explota, pueden pasar de un momento a otro a episodios depresivos severos aunque de corta duración, o a estados iracundos que no pueden manejar. Y en estos estados es cuando pueden realizar actos que ponen en riesgo su integridad física y su vida social, laboral y económica.
El tratamiento intenta ponerle una mecha a esa bomba, y hacer que la mecha sea cada vez un poco más larga para que tengan tiempo de apagarla antes de explotar. La base consiste en la contención de sus emociones y la re interpretación cognitiva de lo que experimentan. Es un esfuerzo a largo plazo, no es algo que se cura, es algo que se aprende a manejar.
En una relación con una persona con diagnóstico de TLP, son comunes las peleas y discusiones largas e intensas, a veces irracionales pero fuertemente motivadas por el malestar.
En los peores casos, los celos pueden llegar al punto de la celotipia, así que cualquier acción o actitud puede interpretarse como una intención de abandonarles o engañarles.
El miedo a ser abandonados puede llevarlos a chantaje emocional, amenazando con dañarse de alguna forma a si mismos o a su pareja. Su necesidad de controlar lo que hace su pareja se puede volver delirante, con tal de sentirse seguros. También es usual que hechos del pasado les sigan afectando en el presente con la misma gravedad.
Es algo muy complejo, quien tiene este diagnóstico necesita mucha ayuda. Son muy importantes las redes de apoyo, necesitan empatía y paciencia, y mucha disciplina y enfoque para mantenerse en su tratamiento.
Sin embargo, en la realidad, quienes conviven y se relacionan con ellos se ven agobiados por el estrés y la ansiedad que generan tanta inestabilidad y tanta intensidad.
Yo estuve casi 6 años con una chica diagnosticada con TLP (comenzamos ambos a los 25 y terminamos a los 31años de edad). Ella fue diagnosticada aproximadamente dos años antes de que nos conociéramos y rechazó cualquier tratamiento, su familia tapoco le dió importancia. Fue una relación tortuosa.
No quiero decir que ella era mala, porque no lo era, no tenía malas intenciones, pero su condición y la inestabilidad hacian imposible que estuviéramos en paz.
Era como estar con 4 personalidades diferentes ocupando el mismo cuerpo.
*En sus momentos malos, era una persona depresiva, triste, desmotivada, que no se levantaba de la cama y quería tirar todo por la borda. A veces presentaba episodios neuróticos, se ponía histérica como producto de su ánimo depresivo y llegó a hacerse daño, tenía ambos brazos llenos de cortes. Las ideaciones suicidas eran comunes en esos estados, a veces solo eran como un berrinche, a veces eran frases lanzadas al aire, a veces eran producto del cansancio por su condición. Un par de veces intentó hacerlo con sobre dosis de medicamentos y terminó en lavados gástricos. Tuvo problemas de adicción porque en este estado trataba de compensar su malestar con drogas, terminó en rehabilitación (esto sucedió antes de que estuviéramos juntos), pero le quedaron secuelas. El tema de la depresión, la histeria, el suicido y las drogas era algo que no podíamos subestimar, porque aunque ella misma llegó a admitir que algunas veces lo hizo por atención o por manipulación, a final de cuentas lo hacia de manera impulsiva. En estos episodios necesitaba de mucha atención, podían pasar horas hablando con ella tratando de mitigar su ánimo, y esto a mi como pareja me afectaba en el aspecto laboral y social.
Sus necesidades eran reflejo de su dependencia y apego ansioso. Ella tenía la expectativa de que yo perdiera mi individualidad, que abandonara a mis amistades y que cortara el trato con la familia que a ella le incomodaba (de por si tengo poca familia), y pretendía que si o si yo lograra la forma de trabajar solo, sin tener que interactuar con gente en mi lugar de trabajo (principalmente mujeres), porque ella temia que la gente influyera en mi para dejarla (cabe aclarar que nos conocimos en nuestro lugar de trabajo y colaboramos un tiempo).
Estas discusiones me enganchaban, ya que yo tenía la necesidad de convencerla, de razonar, y al no conseguirlo solamente porque ella no tenía la disposición, podía llegar a ceder a su favor. Al menos por ese momento.
Afortunadamente tuve la sabiduría suficiente para mantener al menos a mis amistades más importantes, para no quitarle a mi familia su prioridad y para no afectar mi estabilidad en el trabajo...si me afectó de otras maneras, pero pude mantenerlo todo al punto de que funcionara y pudiera incluso progresar.
Su chantaje emocional y su manipulación se basaban en hacerme sentir culpa. Las acusaciones de que a mi "no me importaba" o "no me interesaba" su bienestar, de que "no me esforzaba" por ella, de que "yo era el culpable", "el responsable" o el "motivador" de su malestar, de que "sin mi no podía estar bien" de que "sin mi no le quedaba nada", de ser un "traidor", un "falso", de haberle "fallado"...eran tan comunes para mi que las terminé creyendo y eso afectó mi autoestima.
Es muy difícil de explicar, porque estaba con alguien egoísta, narcisista, egocéntrica y pedante, y al mismo tiempo era alguien insegura, con pobre autoestima, y a la vez era la persona más tierna del mundo. Podía ser muy inteligente y sabia, y a la vez completamente absurda. Por momentos lo tenía todo y luego tenía nada. Me admiraba, me respetaba, y a la vez me detestaba y era lo peor para ella. Me amaba, y luego le estorbaba. Todo podía pasar el mismo día.
En su familia esto estaba muy normalizado, tanto su mamá como su hermano mayor presentaban rasgos de personalidad limite, pero nunca se diagnosticaron, mucho menos se trataron...pero era claro, tengo una experiencia muy desagradable con su hermano que lo confirma.
Yo desarrollé problemas de ansiedad a raíz de la pandemia de covid y algunos asuntos familiares, incluso tuve problemas con el alcohol un tiempo. Estos problemas los pude trabajar con mi terapeuta y solo cuando los superé me di cuenta de que mi relación con ella también era una fuente de ansiedad y de angustia para mi.
Siempre supe que nuestra relación estaba mal, incluso traté de terminar con ella en 3 ocasiones, pero siempre volví , me enganché con la idea de demostrarle mi amor y que yo era distinto, que contaba conmigo. Y ella era muy hábil a la hora de convencerme...ella sabía de su diagnóstico pero sentía que ella era víctima de injusticia, que los demás éramos culpables de su malestar y de que ella estuviera así, el mundo entero le debía su paz, no estaba dispuesta a hacer nada ella porque ya había sufrido demasiado como para todavía tener que tratarse. Pero cuando hablábamos después de terminar sabía muy bien cómo convencerme de que ella estaba mejorando y quería cambiar, solo necesitaba mi ayuda y tenerme en su vida. Y yo siempre caía, y el ciclo vicioso se repetía.
Lo mejor que pude hacer por mi bienestar fue seguir con mi psicóloga. Con ella, además de resolver mis problemas de ansiedad y de consumo de alcohol, pude entender cómo fue que me enganché en esa relación. Pude ver mis propios complejos y mi propio ego actuando en mi contra, vi cómo es que yo mismo me mantenía ahí...vi que yo no era víctima de ella, sólo era parte del problema y ahora me estaba afectando.
Llegó al punto en que por el simple hecho de recibir un mensaje o una llamada, antes de siquiera saber quién era, mi cuerpo reaccionaba...me ponia en alerta, me daba ansiedad, me estresaba. Cuidaba cada palabra, cada tono, cada forma... debía anticipar lo que pudiera detonar su malestar. Eso no era vida.
Es importante decir que, a pesar de todo lo dicho, mi ex no era una villana (ojo que hay quienes si lo pueden ser, cada caso es distinto), solo tenía una afectación psicológica y merecía la oportunidad de mejorar. Pero tomó una decisión que no mejoró para nada su vida (la decisión de no tratar su trastorno) , y ahora eso me estaba afectando a mi y yo retroalimentaba su trastorno. La realidad es que no le estaba ayudando en nada. Y tampoco era el responsable de su condición.
Cuando terminé con ella por cuarta y última vez, fue a raíz de ciertos eventos que me hicieron decir "basta ya no puedo vivir con esto". Las veces pasadas mi error fue tratar de razonar con ella el final de nuestra relación, cosa que obviamente no iba a funcionar.
Esta vez, después de casi 6 años de relación, solo le dije que ya no podía con esa relación, que no es lo que quería para mi en mi vida y simplemente me fui. Sin dar más explicaciones, sin tratar de razonar, sin prestar atención a sus acusaciones y amenazas (obvio yo terminé siendo la persona más horrible del mundo y si ella se mataba yo sería el responsable).
Pero no soy responsable de ella, no soy responsable de su condición, menos cuando ella rechazó una y otra vez el tratamiento. No soy su terapeuta, yo era su pareja.
Por dos semanas me llenó de llamadas y de mensajes en el celular y en todas mis redes, me buscó en mi lugar de trabajo... solo no se paró fuera de mi casa quizá por ego, por dignidad o narcisismo. Y la ignoré, mi decisión fue definitiva. Al mes me enteré de que había regresado con un ex novio. Ahí confirmé que mi decisión fue la correcta.
En mi familia hay un pariente con rasgos de personalidad límite, pero sólo se expresan con cambios de humor drásticos, tomando medicamentos se ha estabilizado.
Un amigo muy cercano y querido si tiene un diagnóstico clínico, pero a diferencia de mi ex él si aceptó el tratamiento completo y aunque es difícil, su voluntad de tratarse y esforzarse para mejorar ha ayudado a que su esposa, su familia y sus amigos tengamos la paciencia y la empatía necesaria para funcionar como red de apoyo y hacer que el esfuerzo sea compartido.
En fin. Si padecen TLP, por favor, consideren el tratamiento. Si viven con alguien que tiene diagnóstico de TLP, por favor sean inteligentes, tengan paciencia y empatía, pero cuando ya no sean suficientes y la relación comience a generarles ansiedad o angustia, consideren su propio bienestar.
El TLP lo sufren tanto quien lo padece como las personas que le rodean.
submitted by No-Mammoth1688 to RedditPregunta [link] [comments]


2024.05.16 22:17 Bright-Shopping7189 Benedizione dei soldati avignonesi

Benedizione dei soldati avignonesi
Oggi le truppe avignonesi sono state benedette dal papa prima di partire *arriva il papa * <>
<> In coro <> *il papa prende l’acqua santa e benedice tutti i soldati * <> <> *i soldati partono e il papa resta a guardali finché non oltrepassano la linea dell’orizzonte poi ritorna al palazzo e si chiude nella sua stanza a meditare e pensare
CONTINUA
submitted by Bright-Shopping7189 to BattagliaPerItalia [link] [comments]


2024.05.16 22:17 No-Mammoth1688 Mi ex con TLP (lo que aprendí)

Últimamente he visto posts de personas con dudas o buscando consejo sobre su relación con alguien que tiene diagnóstico de TLP. Yo tuve una relación de casi 6 años con alguien así y quiero compartir lo que aprendí y un poco de mi experiencia, esperando que les sea de ayuda.
El TLP es una condición clínica que requiere tratamiento a largo plazo, usualmente es un tratamiento a base de medicamentos para manejar la inestabilidad emocional (que deben ser recetados por un psiquiatra o neurólogo), y acompañamiento psicológico constante.
Como en toda condición clínica, se presenta a distintos niveles que se evalúan por el grado en que los rasgos manifestados por el trastorno afectan la vida del individuo.
Su raiz suele estar relacionada a condiciones de abuso o disfunción familiar, también intervienen factores fisiológicos en algunos casos.
Se caracteriza por una pérdida general y en algunos casos total del control de las emociones, así que el estado de ánimo sufre cambios repentinos e intensos, y en general su estado emocional es turbulento.
Las personas afectadas por este trastorno suelen ser altamente reactivas e impulsivas precisamente por la falta de control emocional.
Sienten una fuerte necesidad de defender aquello que a su criterio les ayuda a sentirse en paz, tranquilos y estables, aunque lo hacen de maneras irracionales y pelean ante miedos o preocupaciones irracionales. Normalmente se ve en ellos una necesidad de gratificación inmediata. Sus expectativas son inalcanzables y rayan en lo absurdo, pero pueden ser muy habiles a la hora de argumentar a favor de sus exigencias. En algunos casos sus preocupaciones son delirantes.
Esto les lleva a ser celosos, dependientes, controladores, y pueden llegar a pelear, manipular y realizar chantaje emocional con tal de obtener lo que creen necesitar de las personas a las que desarrollan dependencia y apego ansioso.
Cualquier sensación de perdida o de frustración, incluso la mera idea de la posibilidad de perder algo o de no conseguir algo, les genera altas cuotas de ansiedad y angustia.
El TLP es como tener integrada una bomba de acción inmediata...cuando no llevan algún tratamiento adecuado, cualquier evento, palabra, situación, idea, tono de voz, etc., cualquier cosa que pueda provocar malestar, es la chispa que hace que esa bomba estalle de inmediato. Y las cosas que les pueden generar malestar son muy ambiguas, completamente subjetivas y hasta circunstanciales.
Y cuando explota, pueden pasar de un momento a otro a episodios depresivos severos aunque de corta duración, o a estados iracundos que no pueden manejar. Y en estos estados es cuando pueden realizar actos que ponen en riesgo su integridad física y su vida social, laboral y económica.
El tratamiento intenta ponerle una mecha a esa bomba, y hacer que la mecha sea cada vez un poco más larga para que tengan tiempo de apagarla antes de explotar. La base consiste en la contención de sus emociones y la re interpretación cognitiva de lo que experimentan. Es un esfuerzo a largo plazo, no es algo que se cura, es algo que se aprende a manejar.
En una relación con una persona con diagnóstico de TLP, son comunes las peleas y discusiones largas e intensas, a veces irracionales pero fuertemente motivadas por el malestar.
En los peores casos, los celos pueden llegar al punto de la celotipia, así que cualquier acción o actitud puede interpretarse como una intención de abandonarles o engañarles.
El miedo a ser abandonados puede llevarlos a chantaje emocional, amenazando con dañarse de alguna forma a si mismos o a su pareja. Su necesidad de controlar lo que hace su pareja se puede volver delirante, con tal de sentirse seguros. También es usual que hechos del pasado les sigan afectando en el presente con la misma gravedad.
Es algo muy complejo, quien tiene este diagnóstico necesita mucha ayuda. Son muy importantes las redes de apoyo, necesitan empatía y paciencia, y mucha disciplina y enfoque para mantenerse en su tratamiento.
Sin embargo, en la realidad, quienes conviven y se relacionan con ellos se ven agobiados por el estrés y la ansiedad que generan tanta inestabilidad y tanta intensidad.
Yo estuve casi 6 años con una chica diagnosticada con TLP (comenzamos ambos a los 25 y terminamos a los 31años de edad). Ella fue diagnosticada aproximadamente dos años antes de que nos conociéramos y rechazó cualquier tratamiento, su familia tapoco le dió importancia. Fue una relación tortuosa.
No quiero decir que ella era mala, porque no lo era, no tenía malas intenciones, pero su condición y la inestabilidad hacian imposible que estuviéramos en paz.
Era como estar con 4 personalidades diferentes ocupando el mismo cuerpo.
*En sus momentos malos, era una persona depresiva, triste, desmotivada, que no se levantaba de la cama y quería tirar todo por la borda. A veces presentaba episodios neuróticos, se ponía histérica como producto de su ánimo depresivo y llegó a hacerse daño, tenía ambos brazos llenos de cortes. Las ideaciones suicidas eran comunes en esos estados, a veces solo eran como un berrinche, a veces eran frases lanzadas al aire, a veces eran producto del cansancio por su condición. Un par de veces intentó hacerlo con sobre dosis de medicamentos y terminó en lavados gástricos. Tuvo problemas de adicción porque en este estado trataba de compensar su malestar con drogas, terminó en rehabilitación (esto sucedió antes de que estuviéramos juntos), pero le quedaron secuelas. El tema de la depresión, la histeria, el suicido y las drogas era algo que no podíamos subestimar, porque aunque ella misma llegó a admitir que algunas veces lo hizo por atención o por manipulación, a final de cuentas lo hacia de manera impulsiva. En estos episodios necesitaba de mucha atención, podían pasar horas hablando con ella tratando de mitigar su ánimo, y esto a mi como pareja me afectaba en el aspecto laboral y social.
Sus necesidades eran reflejo de su dependencia y apego ansioso. Ella tenía la expectativa de que yo perdiera mi individualidad, que abandonara a mis amistades y que cortara el trato con la familia que a ella le incomodaba (de por si tengo poca familia), y pretendía que si o si yo lograra la forma de trabajar solo, sin tener que interactuar con gente en mi lugar de trabajo (principalmente mujeres), porque ella temia que la gente influyera en mi para dejarla (cabe aclarar que nos conocimos en nuestro lugar de trabajo y colaboramos un tiempo).
Estas discusiones me enganchaban, ya que yo tenía la necesidad de convencerla, de razonar, y al no conseguirlo solamente porque ella no tenía la disposición, podía llegar a ceder a su favor. Al menos por ese momento.
Afortunadamente tuve la sabiduría suficiente para mantener al menos a mis amistades más importantes, para no quitarle a mi familia su prioridad y para no afectar mi estabilidad en el trabajo...si me afectó de otras maneras, pero pude mantenerlo todo al punto de que funcionara y pudiera incluso progresar.
Su chantaje emocional y su manipulación se basaban en hacerme sentir culpa. Las acusaciones de que a mi "no me importaba" o "no me interesaba" su bienestar, de que "no me esforzaba" por ella, de que "yo era el culpable", "el responsable" o el "motivador" de su malestar, de que "sin mi no podía estar bien" de que "sin mi no le quedaba nada", de ser un "traidor", un "falso", de haberle "fallado"...eran tan comunes para mi que las terminé creyendo y eso afectó mi autoestima.
Es muy difícil de explicar, porque estaba con alguien egoísta, narcisista, egocéntrica y pedante, y al mismo tiempo era alguien insegura, con pobre autoestima, y a la vez era la persona más tierna del mundo. Podía ser muy inteligente y sabia, y a la vez completamente absurda. Por momentos lo tenía todo y luego tenía nada. Me admiraba, me respetaba, y a la vez me detestaba y era lo peor para ella. Me amaba, y luego le estorbaba. Todo podía pasar el mismo día.
En su familia esto estaba muy normalizado, tanto su mamá como su hermano mayor presentaban rasgos de personalidad limite, pero nunca se diagnosticaron, mucho menos se trataron...pero era claro, tengo una experiencia muy desagradable con su hermano que lo confirma.
Yo desarrollé problemas de ansiedad a raíz de la pandemia de covid y algunos asuntos familiares, incluso tuve problemas con el alcohol un tiempo. Estos problemas los pude trabajar con mi terapeuta y solo cuando los superé me di cuenta de que mi relación con ella también era una fuente de ansiedad y de angustia para mi.
Siempre supe que nuestra relación estaba mal, incluso traté de terminar con ella en 3 ocasiones, pero siempre volví , me enganché con la idea de demostrarle mi amor y que yo era distinto, que contaba conmigo. Y ella era muy hábil a la hora de convencerme...ella sabía de su diagnóstico pero sentía que ella era víctima de injusticia, que los demás éramos culpables de su malestar y de que ella estuviera así, el mundo entero le debía su paz, no estaba dispuesta a hacer nada ella porque ya había sufrido demasiado como para todavía tener que tratarse. Pero cuando hablábamos después de terminar sabía muy bien cómo convencerme de que ella estaba mejorando y quería cambiar, solo necesitaba mi ayuda y tenerme en su vida. Y yo siempre caía, y el ciclo vicioso se repetía.
Lo mejor que pude hacer por mi bienestar fue seguir con mi psicóloga. Con ella, además de resolver mis problemas de ansiedad y de consumo de alcohol, pude entender cómo fue que me enganché en esa relación. Pude ver mis propios complejos y mi propio ego actuando en mi contra, vi cómo es que yo mismo me mantenía ahí...vi que yo no era víctima de ella, sólo era parte del problema y ahora me estaba afectando.
Llegó al punto en que por el simple hecho de recibir un mensaje o una llamada, antes de siquiera saber quién era, mi cuerpo reaccionaba...me ponia en alerta, me daba ansiedad, me estresaba. Cuidaba cada palabra, cada tono, cada forma... debía anticipar lo que pudiera detonar su malestar. Eso no era vida.
Es importante decir que, a pesar de todo lo dicho, mi ex no era una villana (ojo que hay quienes si lo pueden ser, cada caso es distinto), solo tenía una afectación psicológica y merecía la oportunidad de mejorar. Pero tomó una decisión que no mejoró para nada su vida (la decisión de no tratar su trastorno) , y ahora eso me estaba afectando a mi y yo retroalimentaba su trastorno. La realidad es que no le estaba ayudando en nada. Y tampoco era el responsable de su condición.
Cuando terminé con ella por cuarta y última vez, fue a raíz de ciertos eventos que me hicieron decir "basta ya no puedo vivir con esto". Las veces pasadas mi error fue tratar de razonar con ella el final de nuestra relación, cosa que obviamente no iba a funcionar.
Esta vez, después de casi 6 años de relación, solo le dije que ya no podía con esa relación, que no es lo que quería para mi en mi vida y simplemente me fui. Sin dar más explicaciones, sin tratar de razonar, sin prestar atención a sus acusaciones y amenazas (obvio yo terminé siendo la persona más horrible del mundo y si ella se mataba yo sería el responsable).
Pero no soy responsable de ella, no soy responsable de su condición, menos cuando ella rechazó una y otra vez el tratamiento. No soy su terapeuta, yo era su pareja.
Por dos semanas me llenó de llamadas y de mensajes en el celular y en todas mis redes, me buscó en mi lugar de trabajo... solo no se paró fuera de mi casa quizá por ego, por dignidad o narcisismo. Y la ignoré, mi decisión fue definitiva. Al mes me enteré de que había regresado con un ex novio. Ahí confirmé que mi decisión fue la correcta.
En mi familia hay un pariente con rasgos de personalidad límite, pero sólo se expresan con cambios de humor drásticos, tomando medicamentos se ha estabilizado.
Un amigo muy cercano y querido si tiene un diagnóstico clínico, pero a diferencia de mi ex él si aceptó el tratamiento completo y aunque es difícil, su voluntad de tratarse y esforzarse para mejorar ha ayudado a que su esposa, su familia y sus amigos tengamos la paciencia y la empatía necesaria para funcionar como red de apoyo y hacer que el esfuerzo sea compartido.
En fin. Si padecen TLP, por favor, consideren el tratamiento. Si viven con alguien que tiene diagnóstico de TLP, por favor sean inteligentes, tengan paciencia y empatía, pero cuando ya no sean suficientes y la relación comience a generarles ansiedad o angustia, consideren su propio bienestar.
El TLP lo sufren tanto quien lo padece como las personas que le rodean.
submitted by No-Mammoth1688 to ConsejosDePareja [link] [comments]


2024.05.16 22:15 CoeMiglio La tecnologia è il nucleo per trasformare le aziende, permettendo innovazione, efficienza e competitività nel mercato moderno. #business #tecnologia #innovazione #trasformazione #impresa #competitività #strategia #crescita #efficienza #digitalizzazione

La tecnologia è il nucleo per trasformare le aziende, permettendo innovazione, efficienza e competitività nel mercato moderno. #business #tecnologia #innovazione #trasformazione #impresa #competitività #strategia #crescita #efficienza #digitalizzazione submitted by CoeMiglio to CoeMiglio [link] [comments]


2024.05.16 22:07 azeeeroy Dovrei lasciare l'università?

Ciao a tutti, è da mesi che questa domanda mi tortura, quindi cerco un'opinione altrui (mi scuso già se questo non è il subreddit adatto per discutere di queste cose o se ho sbagliato flair)
Sono una matricola nel dipartimento di mediazione linguistica - ammetto di aver scelto la "via facile" perché alle superiori ho fatto il linguistico e me la cavo con le lingue. Ho sempre avuto problemi nello studio, tuttavia sono uscita con 95 alla maturità e pensavo di avere solo problemi di insicurezza personale (ora vi metterete a ridere) Cominciata l'università scopro che non è così: non riesco minimamente a studiare, nessuna informazione mi entra in testa, fallisco esame dopo esame, non sono per niente motivata e non so nemmeno se mi piaccia ciò che studio (non nutro alcuna passione/interesse in particolare in nulla), non so che lavoro voglio fare e non so dove voglio andare
Soffro di depressione clinica e ricevo supporto psicologico da quando avevo 12 anni, assumo psicofarmaci eppure la situazione non sembra migliorare mai. Mi sembra uno spreco di soldi continuare a frequentare essendo totalmente incapace in qualunque cosa. Oggi ho avuto un litigio pesante con mia madre al riguardo dove mi ha detto di abbandonare tutto, ma se lo facessi non avrei la più pallida idea di dove andrei a finire...mi è sempre stata messa in testa questa convinzione che senza laurea il lavoro non lo troverò mai, ciò mi fa scoppiare nel panico e mi fa venire voglia di gettare la spugna una volta per tutte, non so cosa devo fare, sono disperata, per favore datemi qualche consiglio e fatemi sapere se anche voi avete affrontato un'esperienza simile e se siete riusciti a superarla...
submitted by azeeeroy to Universitaly [link] [comments]


2024.05.16 22:06 lazycams Naspi: come funziona?

Ho un contratto da assegnista all'università e finirò presto, mi è stato detto che se il contratto non viene rinnovato posso fare domanda online per la Naspi. Qualcuno che ha lavorato nello stesso ambiente mi conferma? Quali sono i documenti necessari? Ho letto che c'è bisogno del modello unilav, mi sapete indirizzare su come fare bene le cose? Non so proprio nulla a riguardo. Inoltre, quali sono le tempistiche per ricevere la conferma dell'INPS e il primo pagamento?
submitted by lazycams to ItaliaCareerAdvice [link] [comments]


2024.05.16 22:02 WindowNo4925 Vi è mai capitato di diventare ossessionato per essere accettato da due ragazze tossiche?

Mi presento sono un ragazzo e faccio il primo anno di superiori. Ormai sono quasi alla conclusione di quest'anno eppure decido di sfogarmi qui solo ora. In questa classe mi sento super apprezzato e sono felice di stare con i miei compagni tranne che per due ragazze... Loro due sostengono infatti che io puzzo. Inizialmente era perchè sudavo ma dopo è diventata una geg tra di loro molto Fastidiosa. Il fastidio poi so è trasformato quasi in una forma di bullismo, mi chiamavano da lontano per dirmi che puzzavo, mi incontravano per strada e correvano per odorarmi e gridare che puzzavo. Ho chiesto a molte persone della classe di cui mi fido e mi hsnno detto rutri che non è vero. Questa sera una delle due si è messa a dirlo nel gruppo della classe e le ho risposto. Adesso mi ha scritto in privato dicendo che lo fa per il mio bene ma non penso si comporti così una persona che mi insegue per strada o mi chiama da lontano per dirmelo. Ho sempre creduto che in queste situazioni non devo darli conto ma ci sto stando molto male è la verità. ripeto che ho chiesto ad un casino di altre persone di cui mi fido e anche loro dicono che è quasi pazza a dire certe cose. Inoltre aggiungo che anche i miei genitori hanno notato un cambiamento in me perché non c'è un giorno in cui io non mi faccia la doccia o lavi i capelli anche se non ho fatto niente e la mattina odoro i miei vestiti e aggiorno la lista che mi sono fatto degli utilizzi dei vari indumenti prima di essere lavati, metto ogni giorno un profumo diverso ma niente per loro puzzo lo stesso
submitted by WindowNo4925 to Italia [link] [comments]


http://rodzice.org/